Come comportarsi alla presenza di un posto di blocco o di controllo delle forze dell’ordine? Dato per scontato che non abbiate nulla da nascondere, per gli automobilisti più giovani potrebbe trattarsi di un “incontro” di fronte al quale avere dubbi o non sapere bene cosa fare.
Prima di scendere nei dettagli e differenziare il posto di blocco da quello di controllo, i documenti necessari da avere a bordo ed esibire, nonché i poteri riconosciuti agli agenti, sottolineiamo l’importanza di circolare sempre con un veicolo che rispetti il codice della strada, oltre ad avere un comportamento alla guida idoneo: cinture allacciate, niente telefonino mentre si è al volante, men che meno guidare sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti.
Ottemperando a queste prime, basilari, formalità, il controllo di risolve in una pura routine. Parliamo di posto di controllo anzitutto, ovvero, quello creato da una singola pattuglia di forze dell’ordine, alla presenza di due o tre agenti. Devono essere facilmente riconoscibili a distanza e segnaleranno l’obbligo di fermarsi con la paletta. L’automobilista è tenuto ad accostare e restare in auto. L’articolo 192 del Codice della strada prescrive quelli che sono i comportamenti dovuti da parte dell’automobilista; anzitutto lo stop all’invito degli agenti, successivamente dovrete esibire i documenti che obbligatoriamente siete tenuti a portare con voi alla guida: libretto, patente valida (o foglio rosa per quanti ancora non hanno la patente), contrassegno dell’assicurazione esposto sul parabrezza e il contratto della polizza.
A meno che non venga fatta richiesta di scendere dall’auto da parte degli agenti, dovrete restare in auto. Gli stessi potranno chiedere di ispezionare il bagagliaio e, qualora non abbiate nulla da nascondere, non c’è ragione per opporsi alla richiesta (dovrete aprirlo personalmente, non è consentito farlo agli agenti), anche perché in tal caso si incorre in una sanzione che varia tra gli 80 e 318 euro, la stessa applicabile nel caso in cui non ci si fermi al posto di controllo o non si abbiano con sé i documenti richiesti.
Gli agenti potranno anche controllare lo stato del veicolo, in particolare l’usura delle gomme e la corretta omologazione della misura, confrontandola con quella sul libretto. Ovviamente, qualora il veicolo non sia considerato in grado di continuare la circolazione in sicurezza, può essere bloccato e recuperato tramite un carro attrezzi, con le conseguenti sanzioni per l’automobilista.
Abbiamo accennato all’ispezione del bagagliaio. Questa è possibile anche nel vano motore e nell’abitacolo, per consentire agli agenti di verificare la presenza di eventuali oggetti o sostanze vietate. Inoltre, se sussistono elementi di fatto tali da indurre gli agenti stessi a ritenere che la persona possa nascondere armi o stupefacenti, possono procedere a una perquisizione personale se ravvisano i caratteri di urgenza, chiedendo al soggetto di scendere dal veicolo. Sarà OBBLIGATORIO da parte degli agenti stilare un verbale immediatamente dopo la perquisizione, indicando le ragioni che hanno condotto alla perquisizione: del verbale dovrà essere consegnata una copia a ciascun soggetto perquisito.
Il posto di blocco
Diverso dal posto di controllo è il posto di blocco, sebbene spesso nel linguaggio comune si tenda a identificare il secondo con il primo. Il posto di blocco è formato da più pattuglie delle forze dell’ordine, ed è mirato a rallentare il traffico veicolare e assicurarsi che le auto rispettino l’alt imposto. Si crea una corsia di canalizzazione ed è preceduto da un segnale ALT – POLIZIA. Il mancato stop a un posto di blocco ha conseguenze molto più serie in termini di sanzione amministrativa nonché penale rispetto al posto di controllo (3 punti in meno sulla patente e multa tra 80 e 318 euro), sebbene, anche in quest’ultimo caso si realizzi un illecito. Non fermarsi a un posto di blocco comporta la decurtazione di 10 punti dalla patente, la denuncia all’autorità giudiziaria e una multa compresa tra 1.256 e 5.030 euro.
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