"In merito a notizie di stampa relative a casi isolati di stazioni di rifornimento di carburante lungo la rete autostradale in cui sono stati rilevati prezzi limite a 2,5 euro al litro per la benzina senza piombo in modalità servito, si precisa che i prezzi medi nazionali del gasolio e della benzina sono ben al di sotto dei 2 euro al litro, come rilevato dall'elaborazione settimanale su base giornaliera dei prezzi dei carburanti, effettuata dall'Osservatorio prezzi carburanti del Mimit". Lo afferma il ministero fornendo in una nota i propri dati. "I prezzi dei carburanti di questa settimana si attestano a valori medi di 1,89 euro al litro per la benzina e di 1,74 euro al litro per il gasolio. L'attuale crescita del prezzo medio, di circa 0,03 euro al litro nella scorsa settimana, è determinata da quanto si sta osservando nei mercati internazionali, a causa dell'aumento delle quotazioni sia del petrolio sia dei prodotti raffinati.
Dall'inizio del 2023 il prezzo industriale di benzina e gasolio, al netto quindi della tassazione, in Italia resta stabilmente più basso di quello in Spagna, Germania e Francia", sottolinea il ministero.
Assoutenti, problema non è picco benzina ma rapida salita
"Lo studio della nostra associazione cui si riferisce il ministero è relativo, come ben specificato ieri, esclusivamente ai prezzi massimi dei carburanti rilevati dallo stesso Mimit attraverso il suo Osservatorio. E lo stesso ministero può facilmente verificare attraverso i numeri del proprio Osservatorio che già numerosi distributori in tutta Italia vendono la benzina in modalità servito a listini superiori ai 2,2 euro al litro". Lo afferma Assoutenti, replicando in una nota alle osservazioni del ministero delle Imprese. "Sappiamo bene che i prezzi a 2,5 euro al litro sono casi limite ma non è certo questo il problema -afferma il presidente Furio Truzzi - la questione principale è la forte salita dei listini dei carburanti alla pompa che si sta registrando in occasione delle partenze estive degli italiani, un fenomeno che puntualmente si verifica ogni anno e incide enormemente sulle tasche dei cittadini che si spostano in auto per raggiungere le località di villeggiatura". "Altro problema su cui abbiamo sollecitato il ministero è quello della scarsa trasparenza sulla formazione dei listini - prosegue Truzzi - i cittadini hanno il diritto di sapere perché salgono i prezzi alla pompa e quali ricarichi vengono applicati in tutti passaggi della filiera, dalla estrazione del petrolio fino alla vendita di benzina e gasolio ai distributori. Solo così sarà possibile verificare se ci sono speculazioni su listini e chi si arricchisce grazie ai repentini rialzi dei prezzi che si verificano ogni anno in occasione delle partenze estive gli italiani".
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