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Mef: 'Fuorviante parlare di aumento accise dei carburanti'

Mef: 'Fuorviante parlare di aumento accise dei carburanti'

Portarle al livello di quelle sulla benzina frutterebbe tre miliardi, insorgono consumatori e associazioni

ROMA, 03 ottobre 2024, 17:16

Redazione ANSA

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gasolio - RIPRODUZIONE RISERVATA

gasolio - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Del tutto fuorviante la notizia secondo la quale il governo intende aumentare le accise sui carburanti". Lo afferma il Mef, spiegando che "il governo è tenuto ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientali dannosi (Sad)" e "in questo contesto, rientrano anche le minori accise che gravano sul gasolio rispetto a quelle sulla benzina, e pertanto è allo studio un meccanismo di allineamento tra i livelli delle rispettive accise". "In ogni caso, l'intervento non si tradurrà nella scelta semplicistica dell'innalzamento delle accise sul gasolio al livello di quelle della benzina, bensì in una rimodulazione delle due".  "Sulla base degli impegni Pnrr, delle Raccomandazioni specifiche della Commissione europea e del Piano per la transizione ecologica approvato nel marzo 2022, il governo è tenuto ad adottare misure volte a ridurre i sussidi ambientali dannosi (Sad)", spiega la nota del Mef.
L'intervento, che non si tradurrà nel semplice innalzamento delle accise sul gasolio, è "in coerenza con l'impostazione di questo governo", sottolinea il Mef. "Il Piano strutturale di bilancio di medio termine ha previsto che questo allineamento - conclude la nota - sarà definito nell'ambito delle misure attuative della delega fiscale".

Codacons, rialzo accise pesa su famiglie per 7,5 miliardi

 Il rialzo delle accise sul gasolio potrebbe costare alle famiglie italiane 7,5 miliardi di euro in termini di maggiori costi di rifornimento e rincari dei prezzi al dettaglio. Lo afferma il Codacons, che stima l'impatto di un eventuale allineamento delle aliquote sul gasolio a quelle sulla benzina.
Considerati i consumi di gasolio in Italia, l'aumento delle accise determinerebbe un rialzo immediato dei prezzi del diesel venduto ai distributori, con una maggiore spesa per la collettività di oltre 3 miliardi di euro solo a titolo di rifornimenti alla pompa - analizza il Codacons - Vanno poi considerati gli effetti indiretti di una simile misura: in Italia l'88% della merce viaggia su gomma, e i prezzi dei prodotti venduti nei negozi e nei supermercati italiani risentono in modo diretto dei costi di trasporto e di logistica.
L'impatto sui listini al dettaglio dei beni trasportati e, quindi, sull'inflazione, determinerà maggiori esborsi a carico delle famiglie stimabili, a parità di consumi, in 4,5 miliardi di euro annui che, sommati ai 3 miliardi dei costi di rifornimento, porta il conto totale a 7,5 miliardi di euro - conclude il Codacons. 

Assotir: 'Pronti a dare battaglia'. Confcommercio: non condividiamo

"Per il settore dell'autotrasporto, lo stop allo sconto sulle accise del gasolio si traduce in una stangata da oltre 350 milioni di euro l'anno". Claudio Donati, segretario generale di Assotir, commenta con queste parole l'ipotesi che il governo allinei le aliquote sul gasolio a quelle sulla benzina, intervento che farebbe impennare il prezzo del diesel di 11 centesimi al litro.
    Alla luce dell'"allineamento" fiscale tra benzina e diesel di cui parla il Psb, l'associazione si dice pronta "a dare battaglia". "Sarebbe un salasso ingiustificato, del tutto iniquo - prosegue Donati. - Ma oltretutto non possiamo fare a meno di ricordare che alla vigilia elettorale le forze dell'attuale maggioranza avevano addirittura promesso di ridurre il costo delle accise".
    "Non possiamo condividere la suggestione di manovrare le accise su alcune tipologie di carburante al fine di equipararle a quelle più elevate". Lo ha detto il responsabile del Centro studi di Confcommercio, Mariano Bella, in audizione alle commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato sul Psb. "Le accise hanno un effetto internalizzante rispetto alle esternalità negative collegate alle emissioni, ma il livello delle accise nel nostro paese sono ad un livello ampiamente superiore alla soglia di internalizzazione a qualsiasi livello assunto dal valore monetario della tonnellata di Co2.
    Prospetticamente peggiorare ulteriormente lo squilibrio comporterà maggiori e forse insuperabili difficoltà ad approdare ad un sistema fiscale equo ed efficiente, un tema di sicuro interesse nell'ambito della difficile transizione green", ha detto Bella. Secondo Confcommercio "l'impostazione logica del Piano appare convincente", ma Bella ha evidenziato anche un'altra "forte preoccupazione": "il difetto principale delle nuove regole di bilancio europee è l'eccessiva complessità.
    L'eccessiva complessità non giova alla partecipazione dei cittadini al grande progetto collettiva di un'Europa più competitiva, più prospera e solidale. Forse gli staff tecnici governativi dovrebbero farsi carico di un ulteriore onere informativo più esteso e completo".
Gli autotrasportatori di Fai Conftrasporto si dicono 'preoccupati' per il possibile riallineamento delle accise di benzina e diesel citato nel Piano strutturale di bilancio e in una nota chiedono rassicurazioni da parte del governo. "Le notizie che si stanno diffondendo sui media riguardanti interventi nella prossima legge di bilancio sulla accisa del gasolio sollevano legittime preoccupazioni tra gli operatori dell'autotrasporto", afferma il presidente Paolo Uggè.
"Le ragioni per le quali, con l'autorizzazione prevista in una apposita direttiva della Unione Europea, è stato introdotto un recupero di 0,214 per le imprese di autotrasporto sono connesse al semplice fatto di voler allineare il più possibile al valore medio la fiscalità sulla voce gasolio per autotrazione", sottolinea la nota. Le imprese del settore, sottolinea ancora Uggè, "non accetteranno che venga rivista in 'peius' quella che è stata una giusta conquista ottenuta dalle federazioni rappresentative del settore e che consente il recupero anzidetto".
Da qui la richiesta "di certezze da parte del Governo sui contenuti dell'intervento preannunciato". La Fai/Conftrasporto ritiene che questa delicata partita unitamente a quella sul coinvolgimento del recupero dell'Ets per il trasporto marittimo "debba essere oggetto di precise rassicurazioni da parte dei ministeri competenti, innanzitutto per fornire certezze alle imprese ed evitare che sui 'si dice' si possano innescare strumentalizzazioni che potrebbero generare turbolenze nella categoria, che su tali aspetti non intende in alcun modo subire penalizzazioni".     

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