La notizia è di quelle che fanno
felici tutti, nel paddock e fuori: Lewis Hamilton correrà in
Formula Uno, almeno, fino a 40 anni. Ufficiale il suo rinnovo
fino al 2025 con la Mercedes, il che significa caccia aperta al
Mondiale numero otto per riscrivere ogni record. Eppure, a Monza
e dintorni, sembra esistere solo il rosso Ferrari, nonostante i
risultati non esaltanti e gli errori ai box: per questo il Gran
Premio d'Italia si preannuncia sold-out, con l'ormai
tradizionale volo delle Frecce Tricolori ad anticipare la
partenza di domenica.
Il bagno di folla di mercoledì per Leclerc e Sainz in centro
a Milano evidenzia una passione mai sopita e rilancia
l'entusiasmo per il Cavallino, la cui macchina continua a non
convincere. "La Ferrari - spiega il monegasco, primo ad
intervenire in conferenza stampa - è imprevedibile, specie sulle
piste con un alto carico aerodinamico, ma qui vogliamo lottare
per il podio. Monza non è una pista come Spa ma ha delle
caratteristiche simili. Guidare la Ferrari è un privilegio e
l'affetto c'è ovunque, in ogni circuito, ma qui c'è qualcosa in
più. Speriamo di ottenere un buon risultato, darò tutto perché
accada". Poi, un appunto di stile: "Adoro la divisa 'old style'
che indossiamo qui". Dove il rosso si mischia al nero e al
giallo. Colori che non convincono Lando Norris: "Sembrano quelli
di McDonald's".
Se Leclerc è carico, Hamilton è raggiante. L'annuncio del
prolungamento di contratto con la Mercedes lo fa sorridere più
del solito, con uno spirito più giocherellone. "Dovrete
sopportarmi ancora per un po'", la battuta con cui apre le
danze. Ammette di non aver ma pensato al ritiro ("non ho mai
avuto dubbi se smettere"), lancia un guanto di sfida alle
imprendibili Red Bull ("è necessario avvicinarsi sempre più") e
motiva la sua decisione di continuare in Mercedes con un
ragionamento che incrocia riconoscenza per i trionfi e fiducia
nelle attuali abilità del team: "Con Mercedes abbiamo affrontato
un percorso incredibile ma abbiamo ancora tanti obiettivi da
raggiungere. Io resto per vincere altri mondiali. Sappiamo
essere una strada lunga per tornare al vertice ma è una strada
che non avrei potuto prendere con nessuna altra scuderia. Mi
hanno convinto tutti gli incontri che abbiamo avuto con tutti i
responsabili dei reparti: ci siamo visti per capire la direzione
da intraprendere per il futuro. Siamo convinti di essere i
migliori in ciò che facciamo e abbiamo una grande fiducia
reciproca. Fissarsi l'obiettivo è facile, raggiungerlo non lo è.
Ma la ricerca della perfezione è una delle cose più
entusiasmanti di questo lavoro".
Osserva tutti dall'alto Verstappen, favorito d'obbligo: arriva
da nove vittorie consecutive e potrebbe superare il primato di
Vettel (2013). Il compagno Perez sogna lo sgambetto per
riscattare una stagione con più ombre che luci: "Questa pista
offre l'opportunità di essere molto veloci, la frenata in curva
1 mette in evidenza i difetti delle macchine. È sempre
eccezionale correre qui. Difficile fare previsioni sul margine
che possiamo avere sugli altri ma nutro molta fiducia per la
gara e spero in un weekend lineare e in un'ottima qualifica". La
Red Bull resta un bolide: impensierirla sembra utopia per tutti.
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