La Ferrari Roma si scopre e diventa Spider, per ampliare il concetto di "dolce vita" al volante introdotto con la coupé. Il suo tetto rimovibile in tessuto segna un ritorno alla tradizione, dopo le esperienze di California, California T e Portofino, che avevano una capote retrattile metallica. Il soft top, infatti, non si vedeva su una Ferrari con motore anteriore dal lontano 1954, quando apparve sulla 365 GTS4.
Nel caso della Roma Spider, però, il tetto in tela è frutto dei tempi moderni, ed è concepito per non inficiare il comfort di marcia. Per questo è composto da 5 strati ed è abbinabile in 5 tinte differenti alle livree della vettura, di cui una opzionale. La sua particolarità sta nelle finiture metalliche all'interno della trama di tessuto che richiamano la vernice della carrozzeria, e nella capacità di non interrompere nella vista laterale la silhouette della Roma. Nella prospettiva posteriore, invece, presenta una base ad effetto flottante che influenza l'aerodinamica.
L'eleganza della soluzione studiata dal team di designer capitanato da Flavio Manzoni si svela anche a cielo aperto, quando, dopo un tempo di 13,5 secondi, il soft top scompare nelle forme della Roma Spider, fino ad una velocità di 60 km/h, ma il tessuto della cappelliera lo riprende per garantire una continuità stilistica anche in configurazione en plein air.
Rispetto alla Portofino M, l'ultima nata con il tetto retrattile in metallo di casa Ferrari, la Roma Spider ha una linea del posteriore che scende verso il basso e proporzioni differenti, lontane dall'andamento cuneiforme della scoperta precedente, favorita dalla realizzazione di un tonneau cover capace di contenere i cinematismi della capote senza limitare in maniera eccessiva lo spazio del vano bagagli, che ha una capacità di 255 litri.
Durante i test drive internazionali che si sono svolti in Sardegna si è potuto apprezzare che a tetto aperto la Roma Spider mette ancora più in evidenza la configurazione dell'abitacolo che è suddiviso in due zone, dedicate a guidatore e passeggero. Si tratta di un concetto - ha spiegato Manzoni - denominato dual cockpit, e sottolineato dalle fettucce che vanno a delimitare le due metà perfettamente simmetriche. Nell'area posteriore 2 sedute offrono la possibilità di trasportare, all'occorrenza, due bambini, e quando quest'ultime non occorrono si può sfruttare il wind deflector, brevettato e integrato nello schienale della panchetta posteriore, che fuoriesce spingendo un pulsante, per eliminare le turbolenze. La panchetta posteriore, inoltre, è collegata al baule.
Rispetto alla Roma, che abbiamo conosciuto in versione chiusa, ci sono stati dei piccoli cambiamenti, come l'interfaccia uomo-macchina di ultima evoluzione. Inoltre, il volante presenta, nella parte destra, il trackpad dotato di bassofondo, per renderne più efficace l'utilizzo durante la guida, e la retroilluminazione del pulsante d'avviamento è diventata di colore rosso, al fine di enfatizzare il momento dell'accensione del V8 3.9 biturbo da 620 CV e 760 Nm di coppia massima.
Quest'ultimo beneficia di una nuova pompa dell'olio che riduce il time to pressure a freddo del 70%, mentre la linea di scarico con l'eliminazione dei silenziatori e l'adozione di una speciale valvola by-pass, consente di avere timbriche differenti in base alle diverse situazioni di guida. Ed in effetti, basta ascoltare la voce del V8 sovralimentato con turbine dalla tecnologia twin scroll nelle varie modalità di guida, o utilizzando manualmente il cambio a doppia frizione ad 8 rapporti, grazie ai grandi paddles dietro il volante, per notare tutte le sfumature di un sound che diventa ancora più coinvolgente quando il tetto scompare.
Gli 84 kg in più rispetto alla coupé su strada non si percepiscono, anche per via del lavoro svolto dagli ingegneri Ferrari per garantire una solidità strutturale di altissimo livello grazie al brancardo sviluppato in maniera specifica per la Roma Spider, così come l'anello del parabrezza, ed altri elementi della vettura. Inoltre, lo spoiler posteriore mobile, pur beneficiando di calibrazioni specifiche, garantisce un carico verticale di 95 kg a 250 km/h. D'altra parte, le prestazioni rimangono elevatissime, come dimostrano lo scatto da 0 a 100 km/h coperto in 3,4 s, la progressione, fino a 200 km/h, sempre con partenza da fermo, che avviene in 9,7 s, e la velocità massima superiore ai 320 km/h. Per gestirle il guidatore è supportato dal side slip control, che stima l'angolo di assetto del veicolo in tempo reale, per intervenire sulla dinamica del veicolo in maniera tempestiva, e, in modalità Race, dal Ferrari dinamic enhancer, che agisce sulla dinamica laterale mediante l'impianto frenante.
Con la Roma Spider, però, si entra in sintonia con il paesaggio, e l'esperienza di guida diventa totale, ma senza limitare il comfort, per via della bolla che avvolge guidatore e passeggero anteriore, ed è favorita dalla rampa di 5 mm sull'estremità del parabrezza e dal wind deflector, che svolgono un eccellente lavoro congiunto.
Tutta questa armonia di stile, prestazioni ed aerodinamica, ha un prezzo che, nel caso della Roma Spider, è di 250.000 euro.
Gli ordini della Roma Spider sono già partiti e le prime consegne delle auto con guida a sinistra cominceranno alla fine di quest'anno.
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