Le zolle vanno raccolte
rigorosamente a mano, le teste devono essere al massimo tra i
4,5 e i 5,5 centimetri, possiede proprietà organolettiche e
curative ed è un ottimo 'disinfettante', gli allevatori lo danno
agli animali per purificarli e i contadini lo usavano per tenere
lontano insetti e alleviare il prurito in caso di punture. E'
l'aglio rosso di Sulmona in onore del quale il Gal Abruzzo
Italico-Alto Sangro (Aias), in collaborazione con il Parco
nazionale della Maiella e il Consorzio produttori, ha allestito
un museo-galleria, accolto negli spazi dell'Abbazia di Santo
Spirito a Morrone alla Badia di Sulmona. L'inaugurazione è stata
l'occasione per raccontare segreti e tradizioni legati all'aglio
rosso di Sulmona, che è anche un marchio registrato. "Promuovere
iniziative per la salvaguardia delle risorse genetiche vegetali
(Rgv) è importante - ha detto il direttore del Parco della
Maiella Luciano Di Martino, esperto botanico - perché, in una
dimensione etica e culturale, esse rappresentano un patrimonio
di tutta l'umanità che dovrebbe essere lasciato in 'eredità'
alle future generazioni. Costituiscono, inoltre, una fonte
preziosa e non rinnovabile di geni utili nonché un elemento
importante per gli equilibri ecologici che si sono ormai
definiti nelle aree di coltivazione".
L'aglio rosso di Sulmona è una delle varietà agronomiche più
importanti conservate, inserite con l'allora Agenzia Regionale
per i servizi di sviluppo agricolo (Arssa) nel progetto
"Coltiviamo la diversità" insieme a grano solina, grano
casorella, fagiolo socere e nore, fagiolo gentile, fagiolo
tabacchino, ciliegia pallone, mela paradiso, pesca testa rosce,
pera trentatrè once, mezza fava. La coltivazione dell'aglio
rosso nella Valle Peligna è di antica tradizione, come
confermano testimonianze della metà del XIX secolo. "E' l'unico
ecotipo italiano nel quale l'emissione degli scapi fiorali
avviene regolarmente tutti gli anni - ha spiegato ancora Di
Martino - Inoltre, l'elevato contenuto in principi attivi
conferisce a questo prodotto un aroma e un sapore
particolarmente piccanti".
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