(di Lorenzo Padovan)
Una casetta di tre piani, a
Forni di Sopra (Udine), circondata dalle Dolomiti friulane
innevate, Patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Era il sogno per
la terza età della famiglia Chisciotti, originaria della Toscana
e trapiantata da anni a Pordenone. Un ritiro invernale tra i
monti che si è trasformato in tragedia, con Patrizia Pontani, di
66 anni, uccisa dalle esalazioni di monossido, nella notte tra
Natale e Santo Stefano, il marito Maurizio, di 73 anni, che
lotta tra la vita e la morte all'ospedale Cattinara di Trieste,
dov'è stato sottoposto a ossigenoterapia in camera iperbarica, e
la figlia Laura, di 28 anni, che abita a Montemurlo (Prato),
ricoverata in codice rosso a Tolmezzo e di lì trasferita
anch'ella a Cattinara per una terapia iperbarica. Le sue
condizioni sono in progressivo miglioramento.
Se il gas non ha fatto strage della famiglia lo si deve alla
prontezza del compagno della giovane, che è stato svegliato
nella notte: "Ho una nausea fortissima - gli ha detto al
telefono, con un filo di voce - non riesco nemmeno a camminare".
Il fidanzato ha intuito che la situazione era grave, ha composto
il 112, Numero Unico per le Emergenze della Toscana, e allertato
i soccorsi. Gli operatori hanno girato la chiamata alla centrale
operativa emergenza sanitaria del Friuli Venezia Giulia, che ha
fatto scattare la macchina dei soccorsi.
I vigili del fuoco volontari del paese sono giunti in pochi
minuti e hanno portato all'esterno madre, padre e figlia. Sono
arrivati anche i colleghi di Tolmezzo e lo staff dell'elicottero
sanitario notturno, e un'ambulanza. Per Patrizia Pontani non c'è
stato nulla da fare. Il marito è stato trovato in condizioni
disperate: è stato caricato sulla lettiga e condotto al
velivolo, per il trasbordo all'altra parte della regione, dove
la camera iperbarica è l'unica possibilità di salvezza. La
figlia, in ambulanza, è stata portata in codice rosso nel
principale ospedale della Carnia, a Tolmezzo. Poi a Trieste. In
casa, privi di vita, anche i due cani della coppia.
La Procura della Repubblica di Udine ha aperto un'inchiesta
per omicidio colposo: le indagini sono affidate ai carabinieri.
Per il momento non ci sono indagati. Difficile capire cosa possa
essere accaduto alla caldaia: assieme all'intero stabile era
stata rinnovata da pochi anni. L'immobile era stato acquistato
tramite un'asta giudiziaria, ma i Chisciotti hanno penato per
completare la ristrutturazione. In montagna, gli effetti dei
rincari post Covid, e a seguito del boom edilizio legato al
110%, si sono fatti sentire più che altrove. Trovare le ditte e
gli artigiani era diventata impresa ardua. Per questo, il primo
Natale nella nuova casetta in montagna, dopo aver atteso così
tanto tempo per completare l'attivazione degli impianti, era
visto come un momento di festa.
Quello accaduto in Carnia è solo l'ultimo di una serie di
episodi che si sono verificati negli ultimi giorni provocati dal
monossido: la mattina di Natale, proprio in Toscana, in
provincia di Lucca, i vigili del fuoco e diverse ambulanze sono
intervenuti per soccorrere 14 persone rimaste intossicate. Una
di queste è stata trasportata in ospedale in codice rosso, le
altre sono state medicate e dimesse.
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