Cambiare gli stili di vita e i
comportamenti, come tenere un regolare diario elettronico delle
crisi o partecipare a sessioni di mindfulness, può aiutare a
migliorare la situazione di chi soffre di emicrania. Lo ha
dimostrato l'esperienza raccolta in questo anno di pandemia da
Covid-19, come spiegano sulla rivista Nature Review Neurology
Licia Grazzi, del Centro Cefalee dell'Istituto Neurologico Carlo
Besta di Milano, e Paul Rizzoli, del Brigham and Women's
Faulkner Hospita di Boston.
"Dovremmo agire intervenendo sempre di più sugli aspetti
comportamentali per massimizzare l'effetto dei trattamenti
farmacologici e ottenere i migliori risultati possibili per i
nostri pazienti", scrivono i due neurologi. Già precedenti studi
avevano evidenziato come il corso dell'emicrania può essere
modificato grazie a interventi sul comportamento, e che è
importante sostenere il paziente nell'affrontare cambiamenti
nelle sue abitudini, nello stile di vita, nell'approccio alla
gestione del dolore e all'uso di farmaci. Due studi, condotti in
Olanda e in Italia durante il lockdown, danno ora un'ulteriore
conferma. Hanno mostrato infatti come cambiare alcuni elementi
negli stili di vita e nel comportamento, come l'utilizzo
regolare di diari elettronici per tenere traccia delle crisi e
partecipare a sessioni di mindfulness anche da smartphone,
incida in modo positivo nel decorso della malattia.
"Al dolore, in particolare quello della cefalea,
contribuiscono componenti biologiche sensoriali e affettive,
interconnesse tra loro - spiega Grazzi - L'osservazione svolta
in questo anno di pandemia e i risultati dei recenti studi
dimostrano che la combinazione tra terapie comportamentali e
farmacologiche è essenziale per curare i pazienti con
emicrania". L'Istituto Besta sta lavorando per trasformare
questo approccio in realtà terapeutica sia per i pazienti con
cefalea che con altre forme di dolore cronico.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA