rubrica emicrania
Farmaci per l'emicrania, sciolto il sospetto su alcuni rischi
legati all'uso in gravidanza: infatti un lavoro pubblicato sulla
rivista Jama Network Open e condotto presso l'Università di Oslo
scagiona i triptani. Usati in gravidanza, non aumentano il
rischio di iperattività e deficit di attenzione come temuto
finora.
Lo studio ha coinvolto un campione vastissimo di decine di
migliaia di bambini e ragazzi con una diagnosi di ADHD o con
sintomi compatibili con il disturbo o senza disturbi.
I triptani sono comunemente utilizzati nel trattamento
dell'emicrania. L'esposizione prenatale ai triptani in passato è
stata associata a problemi del neurosviluppo fetale; tuttavia,
le informazioni sulla sicurezza a lungo termine dell'uso dei
triptani in gravidanza sono limitate e tutt'altro che
conclusive.
In questo studio gli esperti hanno voluto esaminare
l'associazione tra l'uso materno di triptani durante la
gravidanza e la diagnosi e i sintomi del disturbo da deficit di
attenzione/iperattività (ADHD) nella prole. Sono stati inclusi i
figli unici di donne con emicrania prima o durante la
gravidanza. I bambini esposti ai triptani nella vita
intrauterina sono stati confrontati con 2 gruppi di bambini non
esposti ai farmaci, le cui madri hanno riferito di aver sofferto
di emicrania durante la gravidanza e solo prima della
gravidanza.
Ebbene, prendere i triptani in gravidanza non è risultato
associato a un aumento di rischio che il bambino sviluppi ADHD o
manifesti almeno alcuni sintomi del disturbo. Inoltre, la
diffusione dell'ADHD tra i bambini la cui mamma ha assunto i
farmaci in gravidanza è assolutamente simile alla diffusione del
disturbo nella popolazione pediatrica generale.
Questo studio offre quindi rassicurazioni alle donne che sono
costrette ad assumere triptani in gravidanza.
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