Anche il male di testa segue
l'orologio interno del nostro organismo e ogni tipologia di mal
di testa tende a presentarsi a un preciso orario: la cefalea a
grappolo in genere compare nelle ultime ore della notte e nelle
prime del mattino; l'emicrania, invece, si palesa più spesso in
tarda mattina fino al tardo pomeriggio. È quanto ha scoperto un
gruppo di ricercatori dell'University of Texas in uno studio
pubblicato sulla rivista Neurology.
Per lo studio - una metanalisi - sono stati analizzati
congiuntamente 72 ricerche che in precedenza avevano indagato il
rapporto tra mal di testa e ritmi circadiani.
Il team ha scoperto che nel 71% dei casi di cefalea a
grappolo è riscontrabile un legame coi ritmi circadiani: gli
attacchi raggiungono il picco nelle ultime ore della notte fino
alle prime ore del mattino e inoltre si presentano più
frequentemente in primavera e in autunno. È stato inoltre
scoperto che molti dei geni che aumentano il rischio di cefalea
a grappolo seguono ritmi circadiani.
L'emicrania, invece, risponde a un modello circadiani nella
metà dei casi. Le probabilità di incorrere in un attacco di
emicrania son più alti durante il giorno, tra la tarda mattinata
alla prima serata, mentre non sono stati osservati fenomeni di
stagionalità.
Per i ricercatori, la scoperta potrebbe avere ricadute
cliniche: "Questi risultati aumentano le chance per l'utilizzo
di trattamenti per i disturbi del mal di testa basati sul ritmo
circadiano", ha affermato in una nota il coordinatore dello
studio Mark Joseph Burish. "Questi potrebbe includere sia
trattamenti che rispettino il ritmo circadiano, per esempio
assumendo i farmaci in determinati momenti della giornata, sia
trattamenti che causano cambiamenti circadiani, cosa che alcuni
medicinali possono fare", ha concluso.
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