Quando il diabete colpisce da giovani, il rischio di morte per diverse cause sale, in particolare il rischio di morte per infarto e ictus è maggiore per chi si ammala di diabete in giovane età. Viceversa, il pericolo di restare vittima di un tumore è inferiore rispetto a chi si ammala più tardi.
Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Diabetologia e diretta da Dianna Magliano e Jonathan Shaw del Baker Heart and Diabetes Institute a Melbourne, in Australia.
Gli esperti hanno analizzato dati relativamente a 743.709 australiani con diabete registrati sul database "Australia's National Diabetes Services Scheme (NDSS)" tra 1997 e 2011.
I pazienti sono stati seguiti nel tempo e 115.363 decessi sono stati registrati durante tutto il periodo di osservazione.
È emerso che chi si ammala presto di diabete presenta un rischio di morte più elevato per tutte le cause, specie per quelle cardiovascolari, ma un rischio ridotto di morire per tumori (probabilmente perché i diabetici sono più seguiti dal punto di vista medico e questo accresce le loro chance di diagnosi precoce per un eventuale tumore).
In particolare i dati hanno dimostrato che tra due coetanei entrambi diabetici che si sono ammalati a distanza di dieci anni l'uno dall'altro, quello che si è ammalato prima ha un rischio dal 20% al 30% maggiore di morire per tutte le cause e di circa il 60% in più di morire per cause cardiovascolari. Il risultato dello studio è importante vista l'epidemia di obesità nel mondo e il conseguente aumento delle diagnosi di diabete in giovani di 20.25 anni; inoltre è rilevante alla luce del fatto che "si è ormai dimostrato che una diagnosi precoce di diabete si associa ad aumentato rischio di complicanze e di comparsa di altre malattie - scrivono gli autori del lavoro - e che le complicanze possono essere più aggressive se il diabete è comparso precocemente".
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