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Il caffè riduce del 30% il rischio di diabete di tipo 2

Il caffè riduce del 30% il rischio di diabete di tipo 2

Per le proprietà antiossidanti. Studi su 1,2 milioni di persone

ROMA, 18 aprile 2018, 19:47

Redazione ANSA

ANSACheck

Proprietà antiossidanti del caffè riducono rischio diabete 2 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Proprietà antiossidanti del caffè riducono rischio diabete 2 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Proprietà antiossidanti del caffè riducono rischio diabete 2 - RIPRODUZIONE RISERVATA

 Il caffè riduce il rischio di sviluppare diabete di tipo 2 di circa il 30%. Lo afferma un nuovo documento di revisione in cui sono stati esaminati 30 studi scientifici su una popolazione di 1,2 milioni di persone.
    Il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 diminuirebbe rispettivamente del 7% in caso di caffè con caffeina e del 6% in caso di caffè decaffeinato per tazza al giorno. L'analisi è stata pubblicata su Nutrition Reviews.
    Gli autori dello studio hanno esaminato i meccanismi biochimici della bevanda: in particolare, grazie alle sue proprietà antiossidanti, l'assunzione a lungo termine della bevanda nera può ridurre lo stress ossidativo, associato, oltre che a numerosi effetti avversi sulle funzioni cardiovascolari, metaboliche e renali, anche all'insorgenza di diabete di tipo 2.
    Numerose ricerche hanno inoltre dimostrato che il consumo regolare di caffè può ridurre i livelli dei marcatori pro-infiammatori e di conseguenza l'infiammazione cronica di basso grado, che è stata collegata a disturbi cardiovascolari e metabolici, come il diabete di tipo 2.
    Nel 2016 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso il caffè dalla lista dei possibili cancerogeni per gli esseri umani e numerose ricerche scientifiche affermano che il consumo moderato, 3-5 tazzine al giorno, è protettivo verso una serie di patologie come il tumore al fegato e all'endometrio. E riduce fino al 27% il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer.
    Gli autori della review sottolineano comunque che sono necessari studi a lungo termine per confermare l'associazione protettiva e per approfondire i meccanismi della relazione.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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