L'Agenzia italiana del farmaco (Aifa)
ha aggiornato le indicazioni per la prescrizione della nuova
classe di farmaci anti diabete, rendendone più facile l'impiego
anche in chi non presenta valori sballati di zuccheri nel
sangue. Una scelta, quella prevista dall'aggiornamento della
Nota 100, che va nella direzione auspicata dalle Linee guida
sulla terapia del diabete di tipo 2, redatte dalla Società
italiana di diabetologia (Sid) e dall'Associazione Medici
Diabetologi (Amd).
La Nota 100 è stata istituita all'inizio del 2022 e
riguarda la prescrivibilità da parte del medico di famiglia
(oltre agli specialisti), di nuove classi di farmaci contro il
diabete: gli inibitori del SGLT2, gli agonisti del GLP1 e gli
inibitori della DPP-4. "Fino ad oggi la prima prescrizione di un
farmaco a Nota 100 - spiega all'ANSA Edoardo Mannucci,
professore associato di endocrinologia all'Università di Firenze
e coordinatore del gruppo Sid-Amd che ha redatto le Linee Guida
- poteva avvenire solo se il paziente non raggiungeva gli
obiettivi prefissati di emoglobina glicata (esame del sangue che
permette di stimare i valori medi di glicemia negli ultimi 2-3
mesi). La novità è che, adesso, sarà possibile prescrivere i
nuovi farmaci in sostituzione di altre terapie anche in pazienti
che presentano un buon controllo della glicemia, se questo è
utile per ridurre gli effetti collaterali della terapia. In
questo modo, si riconosce il principio che ogni paziente ha
diritto al farmaco migliore per lui".
L'aggiornamento della Nota 100 renderà più agevole
l'applicazione delle Linee Guida sulla terapia del diabete di
tipo 2, inserite nel Sistema Nazionale delle Linee Guida del
Ministero della Salute e recentemente pubblicate sulla rivista
'Nutrition, Metabolism and cardiovascular disease'. Queste,
infatti, "prevedono tra l'altro la progressiva sostituzione
delle sulfaniluree, farmaci ancora diffusi ma giudicati poco
convenienti per i pazienti per la limitata efficacia ed elevato
rischio di ipoglicemia". Le nuove classi di farmaci inseriti
nella Nota 100, vanno comunque considerate di seconda linea,
ovvero, conclude Mannucci, da "prescrivere a chi non raggiunge
un buon controllo del diabete con la metformina, che resta
comunque la molecola di prima linea per efficacia, sicurezza e
riduzione del rischio di malattie cardiovascolari".
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