Insuman Rapid, di cui Sanofi e Aifa
hanno annunciato la carenza fino a dicembre 2023 "è un preparato
che si usa molto poco. In realtà, la maggior parte delle persone
trattate con insulina sono trattate con analoghi ad azione più
veloce, medicinali più moderni. È una formulazione molto poco
diffusa: ci sono decine di altre che possono sostituirla. La
notizia diramata da Aifa non costituisce quindi nessuna
emergenza". Lo spiega Agostino Consoli, professore di
Endocrinologia presso l'Universita' di Chieti e past president
della Sid, Società italiana di Diabetologia.
"Il paziente può rivolgersi per la sostituzione al proprio
diabetologo o al medico di famiglia- sottolinea Consoli-
.Ovviamente il sanitario che prescrive il nuovo trattamento deve
consigliare al paziente quando somministrare l'insulina rispetto
al pasto e come regolarsi rispetto alle dosi. Bisogna che
comunque il cambio sia effettuato sotto supervisione medica".
"La maggior parte delle persone trattate con insulina - aggiunge
l'esperto - sono trattate con analoghi ad azione più veloce,
medicinali più moderni. La cosa più sensata e' proprio passare a
un analogo dell'insulina sempre sviluppato con Dna ricombinante,
con un profilo di azione più sicuro ed efficace. Il prodotto in
questione riproduce esattamente la molecola dell'insulina umana,
mentre sono molto più diffusi appunto analoghi dell'insulina che
hanno una genetica tale che permette di essere più simili al
profilo di insulinemia di una persona che non ha il diabete ma è
il suo pancreas che tira fuori insulina dopo i pasti".
"Se avessi davanti un paziente trattato con questo farmaco - è
la conclusione - gli direi che è comunque è consigliabile usare
un analogo, tanto più che quello che utilizza tra poco non sarà
più disponibile".
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