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Le città promuovono salute, 10 anni di Cities Changing Diabetes

Le città promuovono salute, 10 anni di Cities Changing Diabetes

Il progetto ha coinvolto 23 milioni di persone

ROMA, 25 settembre 2024, 12:07

Redazione ANSA

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Evidenziare il rapporto tra urbanizzazione e malattie croniche, con l'obiettivo di promuovere iniziative per salvaguardare la salute dei cittadini.
È nata con questo obiettivo, 10 anni fa, il progetto Cities Changing Diabetes, grazie a una partnership tra Novo Nordisk, l'University College of London e Steno Center di Copenaghen. Nel corso di un decennio, in Italia l'iniziativa ha toccato 14 Città metropolitane e 1.300 comuni, con il coinvolgimento di ben 23 milioni di persone, ovvero il 40 per cento degli italiani. La celebrazione dell'anniversario, presso l'Istituto Luigi Sturzo a Roma, è stata occasione per fare il punto sui risultati e le nuove sfide.

 Dal suo lancio nel 2014 con 5 città partner, la rete è cresciuta fino a raggiungere a livello globale oltre 200 partner in 46 città e in 24 Paesi, con quasi 250 milioni di abitanti coinvolti. "Il successo del Progetto Cities Changing Diabetes sta nel potente messaggio di consapevolezza che ha saputo radicare in tutti i comuni italiani - commenta Roberto Pella, presidente f.f. dell'Anci e presidente dell'Intergruppo parlamentare Qualità di Vita nelle Città -. In questi primi dieci anni, abbiamo visto nascere piani di azioni per promuovere consapevolezza su malattie connesse alla sedentarietà, come obesità e diabete". Ora però il progetto si amplia, diventando 'Cities for Better Health': con una visione olistica della salute, si propone di dare priorità alla prevenzione e all'equità sanitaria. "C'è ancora molto da fare - sottolinea - Alfredo Galletti, corporate vice president Novo Nordisk Italia - per creare città più sane e sostenibili, in grado di contrastare le malattie croniche, ma anche di garantire un equo benessere socio-economico, nel rispetto dell'ambiente".

Una buona salute è alla base dello sviluppo sociale ed economico di un paese. "Questo implica - conclude Anders Carsten Damsgaard, ambasciatore di Danimarca in Italia - che tutti gli Stati Europei dovranno ripensare ai servizi sanitari per renderli più sostenibili, anche creando collaborazioni tra pubblico e privato, necessarie per realizzare un sistema sanitario virtuoso".
   

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