È una piccola romana di 12 anni, in
cura per un sarcoma, la prima paziente minorenne sottoposta a
prelievo di tessuto ovarico, presso la Fondazione Policlinico
Universitario Gemelli Irccs, per la crioconservazione e la
speranza di una gravidanza futura. Il prelievo è stato
effettuato in virtù di un accordo siglato a gennaio 2022 con la
Banca del Tessuto Ovarico e Cellule Germinali della Regione
Lazio (Bto), situata presso gli Istituti Fisioterapici
Ospitalieri di Roma (Ifo) e diretta da Enrico Vizza, che al
momento è l'unica in Italia certificata dal Centro Nazionale
Trapianti (Cnt) e inserita nel compendio Europeo degli Istituti
dei tessuti. Nei mesi precedenti, era stato inviato dal Gemelli
tessuto ovarico da tre giovani donne in terapia oncologica.
L'intervento è stato effettuato da Lorenzo Nanni, Direttore
della Uosd di Chirurgia Pediatrica, in collaborazione con
Giacomo Corrado, coordinatore del PCA Oncofertilità. "Un
aspetto importante - spiega Corrado - è che fino alla sigla di
questo accordo, per effettuare il prelievo di tessuto ovarico,
era necessario trasferire la paziente presso la 'banca'
dell'Ifo, ma questo scoraggiava le pazienti (dal 2018 quelle che
hanno accettato sono 18, di cui 2 bambine). Grazie a questo
accordo, non è più necessario". La ragazza è stata sottoposta a
maggio all'intervento chirurgico di rimozione del sarcoma e il 5
luglio al prelievo di tessuto ovarico. Il tessuto prelevato è
stato posizionato in un terreno di coltura specifico e
immediatamente trasportato con una catena del freddo, presso la
banca dell'Ifo. "Tra i tumori pediatrici - spiega Antonio
Ruggiero, Direttore UOsd di Oncologia Pediatrica del Gemelli -
quelli che potrebbero accedere a questo programma sono i tumori
solidi non metastatici che devono affrontare una chemioterapia".
Ogni anno nel nostro Paese a circa 5 mila donne sotto i 40 anni,
dunque in età riproduttiva, viene diagnosticato un tumore. I
progressi della terapia oncologica hanno fatto raggiungere
importanti tassi di lungo-sopravvivenza, ma allo stesso tempo i
trattamenti sistemici possono danneggiare in modo irreversibile
la riserva ovarica, provocando infertilità. È da queste premesse
che nasce la branca dell'oncofertilità.
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