/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Tumore colon, con le nuove tecniche chirurgiche -50% complicanze

Tumore colon, con le nuove tecniche chirurgiche -50% complicanze

Conseguenze più gravi in 10%casi,costo per Ssn fino 100mila euro

ROMA, 15 marzo 2024, 14:25

Redazione ANSA

ANSACheck

sala operatoria - RIPRODUZIONE RISERVATA

Grazie alle nuove tecniche chirurgiche è possibile ridurre del 50% le complicanze gravi degli interventi per tumore del colon-retto. In particolare, la chirurgia mininvasiva basata sulla fluorescenza consente di valutare, dopo la rimozione della parte colpita dal cancro, se le due porzioni intestinali da ricongiungere siano vitali, cioè sufficientemente vascolarizzate da poter essere unite, senza dover ricorrere in seguito ad un reintervento per l'applicazione di un sacchetto per la raccolta delle feci. Un'altra via è costituita dalla valutazione della proteina C reattiva nel sangue del paziente, perché è dimostrato che, se è al di sotto di specifici valori, non si formeranno fistole. Anche determinate manovre chirurgiche possono ridurre questo rischio.
    Alle tecniche chirurgiche ed endoscopiche più avanzate nella diagnosi e gestione delle complicanze dopo la chirurgia del tumore del colon retto è dedicato il convegno nazionale 'One day in Cremona with Marco Catarci', che si svolgerà il 19 marzo all'Ospedale di Cremona, promosso da RicerChiAmo Onlus e Medtronic. Alla definizione di queste tecniche hanno contribuito i 78 centri di tutta Italia che aderiscono a iCRAL (italian ColoRectal Anastomotic Leakage study group, gruppo italiano di studio sulle fistole anastomotiche in chirurgia colorettale). Al Convegno di Cremona è prevista una lettura del fondatore di iCRAL, Marco Catarci, direttore della Chirurgia Generale all'Ospedale Sandro Pertini di Roma. Nel 2023, in Italia, sono state stimate 50.500 nuove diagnosi di tumore del colon-retto.
    "Le complicanze post-operatorie gravi avvengono in circa il 10% dei casi - afferma Gian Luca Baiocchi, Co-Fondatore e Responsabile Scientifico di RicerChiAmo Onlus, Direttore della Chirurgia Generale della ASST di Cremona -. La più importante è costituita dall'applicazione del sacchetto per le feci, che ha un impatto devastante sulla vita dei pazienti, soprattutto quando non è una misura temporanea. Possono anche esservi infezioni della ferita chirurgica e la sua riapertura, con la necessità di un secondo intervento per l'applicazione di drenaggi. L'impatto è notevole non solo per i pazienti ma anche per il sistema sanitario. Basti pensare che può essere necessaria la prescrizione di antibiotici che costano 1000 euro al giorno e il costo di un'operazione chirurgica per carcinoma del colon-retto è compreso fra 7 e 10mila euro ma, se vi sono complicanze, supera i 50mila per arrivare fino a 100mila euro. A queste uscite si sommano poi quelle indirette, come la perdita di capacità lavorativa".
    "La valutazione della perfusione dei monconi anastomotici con la tecnica della fluorescenza è l'approccio più importante e diffusamente utilizzato nei centri ICRAL - spiega Baiocchi -.
    Vengono utilizzati una sostanza fluorescente e un microscopio speciale, che mostrano il livello di vascolarizzazione dei margini di intestino operato da suturare, con una affidabilità che l'occhio umano non riesce a raggiungere. Il tracciante fluorescente, verde di indocianina, viene iniettato per via endovenosa in tempo reale durante l'intervento ed entra in circolo nel sangue del paziente in pochissimo tempo. Il tessuto intestinale diventa fluorescente, evidenziando i segmenti in cui la perfusione di sangue è migliore. Meno complicanze si traducono in una migliore qualità di vita dei pazienti, in una minore durata dell'ospedalizzazione e in più rapidi recuperi post-operatori". In Italia, l'Università degli Studi di Brescia e l'ASST di Cremona sono stati i centri pilota nell'utilizzo di questa tecnica, con l'istituzione, nel 2021, della Scuola Permanente di Chirurgia Guidata dalla Fluorescenza.
    "In 5 anni, iCral ha analizzato dati di oltre 10.000 interventi da 78 centri del nostro Paese - spiega Marco Catarci -. Oltre alla fluorescenza, un altro strumento in grado di cambiare la pratica clinica nella diagnosi precoce delle fistole è la valutazione della proteina C reattiva con un esame del sangue in giorni prestabiliti dopo l'intervento. Se questo valore resta sotto una determinata soglia, la fistola non si svilupperà e il paziente può essere dimesso. In caso contrario, dovranno essere adottati protocolli di sorveglianza per individuarla in fase iniziale. Inoltre, stiamo conducendo studi per capire se l'anemia possa facilitare lo sviluppo di fistole".
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza