Il carcinoma prostatico rappresenta oltre il 20% di tutte le neoplasie diagnosticate in Italia negli uomini over 50. Sono stati stimati 41.100 nuovi casi nel nostro Paese nel 2023, con un incremento di 5.100 diagnosi in tre anni. Passi avanti importanti nel trattamento di prima linea di questo tumore in forma metastatica ormonosensibile arrivano con l'approvazione da parte dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) della rimborsabilità di darolutamide, un potente inibitore del recettore degli androgeni, più terapia di deprivazione androgenica (Adt) in associazione alla chemioterapia con docetaxel.
Nello studio di Fase III Arasens, che ha coinvolto più di 1300 pazienti e pubblicato su New England Journal of Medicine, darolutamide in associazione alla terapia ormonale e alla chemioterapia ha ridotto significativamente il rischio di morte del 32,5% rispetto alla terapia di deprivazione androgenica e docetaxel, nei pazienti con tumore della prostata metastatico ormonosensibile. Darolutamide è già stato approvato a febbraio 2021 dall'agenzia regolatoria italiana per il trattamento dei pazienti con tumore della prostata non metastatico resistente alla castrazione, a rischio elevato di sviluppare metastasi.
"Questa nuova approvazione estende l'utilizzo di darolutamide a un gruppo più vasto di pazienti - spiega Sergio Bracarda, Presidente Società Italiana di Uro-Oncologia (SIUrO) e Direttore della Struttura Complessa di Oncologia Medica e Traslazionale e del Dipartimento di Oncologia presso l'Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni -. Lo studio Arasens ha dimostrato i benefici di darolutamide più Adt in associazione a docetaxel sia nella riduzione del rischio di morte che nella limitazione del deterioramento della qualità di vita. La combinazione con darolutamide prolunga, nei casi indicati, la sopravvivenza, ritarda la progressione di malattia e salvaguarda la qualità di vita, aspetti importanti per i pazienti colpiti dalla neoplasia in fase metastatica. Questo farmaco combina in sé efficacia terapeutica e tollerabilità. Grazie alla sua struttura chimica peculiare, inibisce la crescita delle cellule tumorali, limitando effetti collaterali che possono impattare sulla vita quotidiana".
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