Uno studio, coordinato dall'unità di Oncogenetica e oncogenomica funzionale del Centro di riferimento oncologico di Aviano (Pordenone) e condotto in collaborazione con diversi centri oncologici e università, ha permesso di fare luce sulle caratteristiche biologiche del sarcoma epitelioide e d'individuare nuove possibili opportunità terapeutiche per questo tumore aggressivo.
La ricerca è stata pubblicata sull'ultimo numero di Modern Pathology, rivista dell'Accademia di Patologia americana e canadese.
Il sarcoma epitelioide - ricorda una nota diffusa dal Cro - è un tumore raro che insorge negli strati profondi degli arti e delle parti centrali del corpo e colpisce generalmente i giovani. Si tratta di una neoplasia subdola, spesso confusa al momento della diagnosi con altre patologie, tumorali e non. E' un tumore che tende a recidivare e a dare metastasi e per il quale al momento non esistono terapie farmacologiche specifiche.
"La ricerca, condotta impiegando tecniche di sequenziamento del Dna di ultimissima generazione e indagini bioinformatiche, ha permesso di evidenziare che esistono due varianti molecolari di sarcoma epitelioide, ciascuna caratterizzata da specifiche alterazioni genetiche", spiega la dottoressa Roberta Maestro, direttore dell'unità di Oncogenetica e oncogenomica funzionale del Cro e coordinatrice dello studio.
"Questi risultati - proseguono Luca Sigalotti ed Elisa Del Savio, principali autori del lavoro - consentiranno di diagnosticare il sarcoma epitelioide in modo più preciso e apriranno la strada a trattamenti personalizzati, mirati a colpire le alterazioni molecolari che abbiamo individuato".
Il lavoro sul sarcoma epitelioide, condotto sotto l'egida dell'Italian Sarcoma Group, ha visto coinvolti, oltre al Cro, l'università di Padova, l'Istituto Tumori di Milano e numerosi altri ospedali e atenei italiani e stranieri.
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