I calendari vaccinali in Europa sono tutti molto simili tra loro, con il vaccino esavalente che non viene usato solo in Finlandia, Islanda, Ungheria e Svezia e quello contro morbillo, rosolia e parotite che è presente in quasi tutti i paesi. Lo si deduce dai dati riportati sul portale del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (Ecdc).
"Il "6 in 1" non è certo una follia italiana - spiega Pier Luigi Lopalco, epidemiologo dell'università di Pisa e autore del blog 'Adulti e vaccinati' -. E lo stesso vale per le altre vaccinazioni dell'infanzia. MPR, varicella, pneumococco, meningiti batteriche, rotavirus sono tutti presenti, nelle varie declinazioni, in tutti i calendari dei Paesi Europei". Ecco alcuni dei confronti fra l'Italia e gli altri paesi FRANCIA: In Francia l'esavalente è raccomandato a partire dai due mesi di vita, e non dai tre come in Italia, così come il vaccino contro lo pneumococco. L'Italia raccomanda anche il rotavirus e il meningococco B nei primi mesi, che però non sono compresi tra quelli obbligatori secondo la legge in discussione, mentre entrambi i paesi raccomandano il meningococco C. Anche il trivalente Mpr (morbillo, rosolia, parotite) è raccomandato da entrambi, mentre in Francia non si fa quello per la varicella.
GERMANIA: Il calendario tedesco è quello più simile all'italiano. L'unica differenza riguarda il vaccino per il meningococco B, che non è tra quelli raccomandati in Germania.
SPAGNA: La Spagna ha gli stessi nostri vaccini raccomandati, fatta eccezione per il meningococco B e il rotavirus.
SVEZIA: La Svezia non fa ancora il vaccino per l'epatite B, che però è in via di raccomandazione. Nel proprio calendario non ha quello per il rotavirus e quello per il meningococco B.
LE PRINCIPALI DIFFERENZE: Il vaccino per il meningococco B è quello al momento meno presente nei calendari europei. Oltre all'Italia lo raccomandano Austria, Repubblica Ceca, Irlanda e Gran Bretagna. Il rotavirus è invece consigliato in 14 paesi.
IN ITALIA MENO DOSI: "Un'altra caratteristica del calendario italiano, rispetto alla maggioranza dei calendari europei, è che utilizza per il ciclo primario meno dosi di vaccino - spiega Lopalco -. Questo schema (che tecnicamente si definisce 2+1) è stato sempre utilizzato da Italia e Paesi scandinavi, ma progressivamente si sta allargando ad altri Paesi: Austria, Francia, Spagna e Slovenia lo hanno adottato di recente. Nel resto di Europa si utilizza uno schema 3+1. Cioè si somministra una dose in più di esavalente entro l'anno. E questo vale anche per i richiami. In Olanda, ad esempio, entro i 9 anni si somministrano ben 6 dosi di vaccino conto il tetano, contro le 4 previste dal calendario italiano".
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