(di Lorenzo Attianese)
Milioni di dosi del vaccino anti-Covid pronte ad essere trasportate negli hangar della base aeronautica di Pratica di Mare, alle porte di Roma: lo stesso luogo in cui poco prima delle scoppio dell'emergenza nel febbraio scorso atterrarono gli italiani provenienti da Wuhan, nel focolaio cinese dove tutto è cominciato. E' da qui che in Italia partirà adesso la controffensiva al virus, con camion della Difesa ed elicotteri pronti a fare rifornimento di dosi e a trasportarle in tutto il Paese. Per la maxi-campagna di somministrazione è stato scelto un luogo che - nelle parole dello stesso Commissario per l'Emergenza, Domenico Arcuri - deve avere "un livello di sicurezza massima e ad alta sorveglianza".
Ma Pratica di Mare è solo il punto di inizio del sistema della logistica messo a punto nel Piano Vaccini, che prevede le fasi di approvvigionamento, stoccaggio e trasporto, in particolare per quelle dosi che necessitano della catena del freddo standard, compresa tra i due e gli otto gradi. Per questi ultimi sarà previsto un modello di distribuzione 'hub and spoke', con un sito nazionale di stoccaggio e una serie di siti territoriali di secondo livello. Nel caso invece del vaccino Pfizer - i primi 3,4 milioni di dosi arriveranno a gennaio - è stata disposta una catena del freddo specifica per la conservazione delle fiale e sarà la stessa azienda produttrice a portare le fiale nei 300 punti vaccinali, già stati indicati dai territori.
L'aeroporto militare 'Mario De Bernardi' a Pratica di Mare, che nel 2002 ospitò l'incontro tra i vertici di Nato e Russia per lo storico accordo di reciproca collaborazione - sarà quindi nel 2021 il baricentro della seconda fase della campagna vaccinale in Italia. Il nome dell'operazione di distribuzione messa a punto dal Comando operativo di vertice interforze (lo stesso che gestisce tutte le missioni italiane nel mondo) ha un nome evocativo: "la chiameremo 'Eos' - annuncia il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, facendo riferimento al nome della dea greca dell'aurora - le Forze Armate, facendo tesoro dell'esperienza e competenze logistiche acquisite in questi anni di impegno nelle varie missioni nei diversi teatri internazionali, sono pronte, con uomini e mezzi, a dare il loro contributo".
L'enorme hub intermodale sarà il luogo conservazione "ai massimi livelli di sicurezza per gli stock", ma anche uno snodo per le destinazioni di milioni di fiale da distribuire. Dagli 'shelter' della base partiranno i mezzi dell'Esercito per portare le fiale nei cosiddetti 'sub-hub' regionali, come - nel caso della Toscana - lo stabilimento chimico farmaceutico della Difesa a Firenze. Un terzo percorso è poi previsto lungo le arterie dei territori per raggiungere tutti i 1.500 punti di somministrazione sparsi per il Paese: dagli ospedali alle Rsa, fino ai drive-through della Difesa - gli stessi ancora oggi utilizzati per i tamponi - con il supporto di farmacie, pediatri e medici di base a primavera. Per i luoghi di somministrazione di massa come i drive-through sarà necessario essersi prenotati nei giorni precedenti, poi fare la fila in auto seguendo le indicazioni di un layout (una sorta di schema ben esposto all'entrata, ndr). Ad aspettare i cittadini, oltre al personale dell'esercito addetto a ordine e controlli, ci sarà un team formato da un medico e quattro infermieri oltre a personale amministrativo e operatori socio sanitari. Bisognerà infine scendere dall'auto per l'inoculazione, aspettando il tempo necessario affinché tutte le registrazioni informatiche siano completate. Prima di andare via sarà rilasciato una sorta di certificato. E così per la somministrazione della seconda dose del vaccino.
Previste anche precauzioni anti-hackeraggio: ad essere blindati saranno anche i sistemi informativi, che tracceranno tutti i movimenti delle dosi registrando in un database i parametri di ogni singola somministrazione.
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