Ritarda del 40% l'aumento
dell'intensità del dolore e dell'affaticamento e del 30%
l'interferenza del dolore con le attività quotidiane, con un
significativo miglioramento della qualità di vita. Questi i
nuovi e importanti risultati relativi alla cura dei pazienti con
tumore della prostata con metastasi ossee con abiraterone
acetato e prednisone, in combinazione con la terapia ormonale,
sanciti dallo studio clinico di fase 3 Latitude e approfonditi
nell'ambito del 90 Congresso della Società Italiana di Urologia
a Napoli.
Con questo trattamento, rispetto alla sola terapia ormonale,
è stato registrato un miglioramento clinicamente rilevante e
statisticamente significativo nei parametri di qualità di vita
autovalutati in pazienti con carcinoma prostatico metastatico,
di nuova diagnosi, ormono-sensibile, ad alto rischio.
Attualmente, abiraterone acetato in combinazione con
prednisone è indicato per il trattamento del cancro alla
prostata metastatico in caso di fallimento di quello ormonale, o
in uomini in cui la malattia è progredita durante oppure dopo un
ciclo di chemioterapia. I nuovi dati dello studio LATITUDE,
suggeriscono che abiraterone acetato e prednisone, in
combinazione con la terapia ormonale, possano essere un'opzione
efficace di trattamento nei pazienti con una malattia
metastatica all'esordio.
"Questi risultati - spiega Cosimo De Nunzio, dell'Unità
Operativa Complessa di Urologia del Sant'Andrea di Roma - si
aggiungono a quelli dello studio Latitude già pubblicati
recentemente sul New England Journal of Medicine, che hanno
rilevato un miglioramento nella sopravvivenza complessiva e
nella sopravvivenza libera da progressione radiografica, in
pazienti con nuova diagnosi di carcinoma prostatico
ormono-sensibile e ad alto rischio. Questo significa ampliare le
opzioni terapeutiche dell'abiraterone, ma soprattutto offrire
una nuova possibilità terapeutica per i pazienti con tumore
della prostata".
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