Non solo età, fumo di sigarette, obesità e alcuni tipi di malattie. Anche l'utilizzo di marijuana può condizionare la fertilità, ma su questo tema c'è poca informazione e pochi studi. A mettere in guardia è un articolo pubblicato sul Canadian Medical Association Journal (Cmaj), che segnala come "sarebbero necessarie ulteriori ricerche". Innanzitutto, chiariscono gli autori della Western University, in Ontario, "tanto i medici che gli utilizzatori dovrebbero sapere che il principio attivo della marijuana, il tetraidrocannabinolo (THC), agisce sui recettori presenti nell'ipotalamo, nell'ipofisi e negli organi riproduttivi interni, sia nei maschi che nelle femmine".
Tra le, ancora poche, evidenze scientifiche attualmente disponibili in materia, uno studio apparso Sull'American Journal of Emiedmiology ha dimostrato, ad esempio, che fumare marijuana più di una volta alla settimana è associato ad una riduzione del 29% del numero di spermatozoi presenti nel liquido seminale. I problemi, inoltre, sono anche per 'lei'. La marijuana, infatti, può ritardare o prevenire l'ovulazione: in uno studio pubblicato Journal of Women's Health, l'ovulazione è risultata ritardata nelle donne che avevano utilizzato marijuana più di 3 volte nei 3 mesi precedenti; inoltre, il 43% dei cicli senza ovulazione confermati si è verificato in fumatrici di marijuana, anche se queste rappresentavano solo il 15% della popolazione studiata. In generale, infine, secondo quanto dimostra un articolo pubblicato su Fertility and Sterility che ha analizzato quasi 2000 persone, il consumo di cannabis può "influenzare la capacità di concepire in coppie poco fertili, ma non sembra influenzare le coppie senza problemi di fertilità".
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