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Un virus del raffreddore può curare il tumore della vescica

Un virus del raffreddore può curare il tumore della vescica

Trial clinico su 15 pazienti, uno guarisce del tutto

ROMA, 05 luglio 2019, 12:30

Redazione ANSA

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Il rinovirus, responsabile del raffreddore (fonte: Mike Kuiper, VLSCI) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il rinovirus, responsabile del raffreddore (fonte: Mike Kuiper, VLSCI) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Il rinovirus, responsabile del raffreddore (fonte: Mike Kuiper, VLSCI) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Usando un comune virus del raffreddore si può vincere il tumore della vescica: lo rivela un piccolo trial clinico reso noto sulla rivista Clinical Cancer Research. Un paziente è risultato del tutto libero dalla malattia dopo il trattamento e in altri 14 pazienti trattati è stata osservata la morte delle cellule tumorali, con riduzione della massa tumorale.
    La ricerca è stata condotta presso la University of Surrey; secondo gli scienziati autori del lavoro il virus - chiamato coxsackievirus (CVA21) - potrebbe rivoluzionare la terapia per il tumore e ridurre il rischio di recidive.
    Quel che fa il virus è speciale, dichiara l'autore del lavoro Hardev Pandha. "Il virus penetra nelle cellule tumorali e le uccide azionando una proteina del sistema immunitario del paziente - spiega - e stimola altre cellule del sistema immunitario ad attaccare il tumore", che normalmente non viene attaccato dalle difese del corpo e per questo è definito 'tumore freddo'. Infatti le cure attualmente in uso per questo tumore sono o invasive (la chirurgia) o molto tossiche e il rischio di recidive è sempre alto.
    Gli esperti hanno somministrato il virus a 15 pazienti direttamente in vescica attraverso un catetere, una settimana prima di procedere con la chirurgia. È emerso che il virus, oltre a uccidere direttamente il tumore infettando le cellule malate, stimola il sistema immunitario ad attaccare il male.
    "La riduzione della massa tumorale e la morte delle cellule malate è stata osservata in tutti i pazienti - sottolinea Pandha - e appena dopo una settimana dal trattamento il tumore è completamente scomparso in un paziente, mostrando l'enorme potenziale di questa cura". Peraltro, cosa notevole, non sono stati osservati effetti collaterali della cura.
    Servirà ora confermare il dato su altri pazienti, conclude Pandha; l'obiettivo è anche quello di affiancare al virus l'immunoterapia che finora è stata preclusa per questo tumore 'freddo'.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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