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Alzheimer, ecco perché le donne sono più a rischio

Alzheimer, ecco perché le donne sono più a rischio

Causa è nella maggiore connettività di alcune aree del cervello

ROMA, 23 luglio 2019, 10:31

Redazione ANSA

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Le cellule nervose e le placche tipiche della malattia di Alzheimer (fonte: National Institute on Aging, NIH, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cellule nervose e le placche tipiche della malattia di Alzheimer (fonte: National Institute on Aging, NIH, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le cellule nervose e le placche tipiche della malattia di Alzheimer (fonte: National Institute on Aging, NIH, Flickr) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Scoperto perché le donne sono più a rischio di ammalarsi di Alzheimer. La ragione sta nella maggiore connettività di alcune aree del loro cervello, dove si forma la proteina tau, responsabile delle placche che si accumulano con la malattia, e in alcuni particolari geni. A spiegarlo sono due diversi studi presentati all'Alzheimer's Association International Conference in corso a Los Angeles.

    Finora si era sempre pensato invece che la causa della maggiore propensione femminile ad ammalarsi di Alzheimer stesse nella loro maggiore longevità. Ma questi nuovi studi sembrano indicare che non è così. I ricercatori della Vanderbilt Universitydi Nashville hanno analizzato centinaia di risonanze magnetiche di uomini e donne, e la distribuzione della proteina tau, che insieme a quella amiloide può formare dei grovigli tossici, che fanno morire le cellule cerebrali, causando i problemi di memoria. Gli studiosi hanno scoperto che ci sono delle differenze tra maschi e femmine nel modo in cui la proteina tau si diffonde nel cervello. Le donne hanno infatti una migliore connettività tra le aree del cervello dove si forma la proteina tau, cosa che lo rende più a rischio di una diffusione più rapida della proteina, e quindi di declino cognitivo.

    L'altro studio, condotto dall'università di Miami, ha invece rilevato la presenza di alcuni geni specifici, negli uomini e nelle donne, che potrebbero essere collegati al rischio di Alzheimer. "La genetica potrebbe contribuire alle differenze nel rischio e progressione della malattia in entrambi i sessi", commenta Brian Kunkle, coordinatore della ricerca. Tuttavia ancora non si sa se quest'informazione potrà essere usata per identificare i soggetti a rischio. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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