Il Covid-19 può causare la morte di
un paziente con tumore su tre e il rischio raddoppia negli
uomini, oltre ad aumentare con l'età. A rivelarlo è lo studio
internazionale OnCovid appena pubblicato su Cancer Discovery, la
rivista ufficiale della Associazione Americana per la Ricerca
sul Cancro (AACR).
Lo studio coordinato dall'Università del Piemonte Orientale a
Novara, fornisce per la prima volta al mondo un'analisi accurata
della storia di quasi 900 pazienti oncologici ricoverati per
infezione da Coronavirus in 19 centri italiani, inglesi,
spagnoli e tedeschi. Il primo dato che emerge è che a rischiare
maggiormente sono i pazienti maschi: la mortalità è infatti del
41% contro il 26% delle donne. La notizia positiva è però che un
intervento tempestivo con le terapie anti-Covid con antivirali,
antimalarici o tocilizumab, si associa a una riduzione del 60%
della mortalità, indipendentemente da tutti gli altri fattori di
rischio.
"L'infezione comporta il decesso nel 33% dei pazienti con
tumore, con differenze significative fra i Paesi: nel Regno
Unito sale al 44% rispetto al 33% dell'Italia", spiega
Alessandra Gennari, professore associato di oncologia al
Dipartimento di Medicina Traslazionale dell'Università del
Piemonte Orientale a Novara. "Essere sottoposti alle terapie
antitumorali non incide sulla mortalità da Covid-19" mentre ci
sono "differenze sostanziali legate alle caratteristiche del
malato". La mortalità, aggiunge David Pinato, coordinatore
internazionale dello studio e docente all'Imperial College di
Londra, "è risultata infatti del 43% negli over 65 contro il 19%
nei pazienti oncologici più giovani e raddoppia anche nei malati
con più di due patologie concomitanti oltre al cancro". Il
rischio è invece "inferiore e per motivi non ancora chiari nelle
pazienti con tumore al seno rispetto a tutti gli altri tipi di
cancro".
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