Esistono metodi per rendere più
efficace la stimolazione cerebrale profonda per contrastare i
sintomi motori del Parkinson, che si basa sulle stimolazioni
elettriche in determinate zone del cervello e riesce a eliminare
alcuni sintomi come il tremore delle mani. Lo rivela uno studio
condotto dall'Istituto di biorobotica della Scuola superiore
Sant'Anna di Pisa, dall'ospedale universitario di Würzburg in
Germania e dall'Ateneo di Genova, che ha individuato un segnale
neurale specifico in grado di capire quando le persone affette
da Parkinson iniziano a camminare o si fermano. Lo rende noto la
Sant'Anna.
Il risultato dello studio, prosegue la Sant'Anna, "è una
scoperta molto importante, sia perché il cervello di solito
opera cambiando l'ampiezza dei suoi ritmi piuttosto che le sue
frequenze, sia perché i ricercatori hanno sviluppato una nuova
tecnica matematica, basata sulla teoria dell'informazione, che
consente di individuare immediatamente questo cambio di
frequenza: grazie a questo segnale, si potrà in futuro modulare
la stimolazione cerebrale profonda per focalizzarla sui disturbi
del Parkinson associati al cammino".
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