Sono 21 finora i casi complessivi di
reazioni anafilattiche ai vaccini anti-Covid di Pfizer e
Moderna, su un totale di 1,9 milioni di dosi somministrate negli
Usa nella prima settimana e mezza di campagna vaccinale. Delle
21 persone, 17 avevano una storia di allergie o reazioni
allergiche a farmaci, cibi o punture di insetto. Lo hanno
comunicato i Center for diseases control (Cdc), in una
conferenza stampa fatta ieri.
Il tasso di reazioni anafilattiche quindi è di 11,1 casi di
per un milione di dosi somministrate, ben più alto dell'1,3 casi
per milione che si ha con il vaccino antinfluenzale, ma che
comunque "rimane un'evenienza rara", ha sottolineato Nancy
Messonnier, direttrice del Centro nazionale per l'immunizzazione
e malattie respiratorie dei Cdc. L'età media delle persone che
hanno avuto queste reazioni è stata di 40 anni e i sintomi sono
comparsi nel giro di 13-15 minuti.
Sulla base di questi dati i Cdc stanno modificando le loro
indicazioni, precisando che chi ha una reazione immediata o
allergica alla prima dose di vaccino, non deve fare la seconda.
Chi inoltre sa già di essere allergico ai componenti del
vaccino, come glicole di polietilene e polisorbato, o altri
simili, non deve vaccinarsi ora. Per chi ha una storia di
reazioni allergiche a vaccini iniettabili o di anafilassi per
qualsiasi causa, si consiglia di monitorarlo per 30 minuti dopo
il vaccino. "Allo stato attuale i benefici, noti e potenziali,
dei vaccini, superano comunque i rischi di potersi prendere il
Covid. Cdc e Fda stanno analizzando tutte le segnalazioni di
reazioni avverse per determinare se possono essere associate
alla vaccinazione - conclude Messonnier - In molti casi infatti
possono essere una coincidenza. I vaccini anti-Covid, lo
ribadiamo, sono sicuri". Le raccomandazioni dei Cdc valgono per
i vaccini di Pfizer e Moderna, entrambi a mRna.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA