La cosiddetta 'variante inglese' del
virus Sars-CoV-2 non colpisce di più i bambini rispetto agli
altri e non aumenta il rischio di infezione grave in questa
fascia di età. Lo afferma uno studio pubblicato da Lancet e
basato sull'esperienza dell'ospedale del King's College di
Londra.
Nella clinica londinese, scrivono gli autori, sono arrivati
20 minori positivi al Covid nel mese di marzo 2020, mentre tra
il primo novembre 2020 e il 19 febbraio 2021 i ricoveri sono
stati 60. "Non sono state trovate differenze significative per
età e proporzione di pazienti con comorbidità tra i due gruppi -
scrivono gli autori -. La presenza di casi gravi che
necessitavano di ossigeno o supporto ventilatorio è stata bassa
in entrambe le 'ondate', ed è risultata minore rispetto al
totale dei ricoveri nella seconda rispetto alla prima".
Secondo lo studio sono aumentati i ricoveri di bambini e
ragazzi durante la seconda ondata, probabilmente a causa della
maggiore prevalenza del virus nella comunità locale. "Infatti è
aumentato di un terzo anche il numero di pazienti adulti
ricoverati nell'ospedale. E' importante notare che non abbiamo
trovato prove di una maggiore gravità della malattia in giovani
e bambini, e questo suggerisce che l'infezione dalla variante
non provoca una differenza significativa negli esiti rispetto
all'originale. Il Covid-19 grave rimane un evento poco comune
nei bambini e nei giovani".
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