La cosiddetta variante Omicron 2 che
"si sta diffondendo in nord Europa potrebbe essere una
sottovariante di Omicron che ha però, probabilmente, le sue
stesse caratteristiche, e quindi non deve allarmare perchè il
vaccino la copre". Lo rileva Massimo Ciccozzi, direttore
dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del
Campus Bio-medico di Roma.
"La vaccinazione rende inoltre la stessa Omicron
sintomatologicamente più leggera, ma va ribadito che per i non
vaccinati può comunque portare alla necessità del ricovero in
terapia intensiva", ha avvertito. In generale, sottolinea
Ciccozzi, "non credo che vedremo una variante più contagiosa di
Omicron, ma è importante che la vaccinazione sia globale e
omogenea in tutti Paesi per impedire l'insorgenza di ulteriori
varianti".
Quanto alla quarta dose vaccinale anti-Covid,
"scientificamente non è consigliabile una somministrazione del
vaccino ogni pochi mesi perchè si stresserebbe troppo il sistema
immunitario ottenendo infine l'effetto contrario, nel senso che
il sistema immunitario finirebbe per non innescare più una
risposta di protezione". Israele dunque, che sta invece
procedendo con le quarte dosi, conclude Ciccozzi, "ha fatto una
scelta più politica che scientifica".
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