E' stata identificata una famiglia di
proteine che è significativamente elevata nella saliva dei
pazienti ricoverati in ospedale con Covid-19. Le proteine, note
come ligandi di efrina, potrebbero potenzialmente fungere da
biomarcatore per aiutare i medici a identificare i pazienti a
rischio di malattia grave. Lo evidenzia una ricerca condotta
dalla University of Utah Health, che sarà presentata al meeting
dell'American Physiological Society.
"Le efrine sono rilevabili nei campioni di saliva e
potrebbero fungere da marcatori aggiuntivi per monitorare la
progressione di Covid-19 - sottolinea l'autrice dello studio
Erika Egal- si puo' raccogliere la saliva senza danni o disagi
nella maggior parte dei pazienti, il che può potenzialmente
guidare la cura". Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato
campioni di saliva raccolti da pazienti ricoverati al pronto
soccorso dell'ospedale dell'Università dello Utah con sintomi
respiratori. Sessantasette sono risultati positivi al Covid-19 e
gli studiosi hanno scoperto che la presenza di ligandi di efrina
nella saliva era fortemente associata alla diagnosi di Covid-19
grave. I ricercatori rilevano che i risultati dello studio
potrebbero aiutare a far luce sui processi biologici coinvolti
nelle reazioni gravi all'infezione da Covid-19. Ricerche
precedenti suggeriscono che le efrine svolgono un ruolo nelle
lesioni e nelle infiammazioni e sono secondo gli esperti
necessarie ulteriori ricerche per determinare se le varie
concentrazioni siano collegate a una maggiore probabilità di
ricovero, malattia critica o morte.
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