Ogni anno nel nostro Paese si
registrano 3.600 nuove diagnosi di sclerosi multipla e le
persone colpite sono in totale circa 133mila, con una diffusione
doppia nelle donne. La forma recidivante-remittente rappresenta
circa l'85% di tutti i casi e si distingue per l'alternanza di
attacchi o recidive, dalla durata imprevedibile, caratterizzati
dall'insorgenza di sintomi neurologici improvvisi e fasi di
remissione completa o parziale. Per i pazienti con questa forma
di malattia si conferma il ruolo positivo di ozanimod, farmaco
orale rimborsato in Italia dallo scorso settembre. All'European
Academy of Neurology (Ean), a Vienna dal 25 al 28 giugno, sono
stati presentati 5 abstract su dati provenienti dagli studi
registrativi e dallo studio di estensione (OLE-Daybreak) con
ozanimod. I risultati sono presentati oggi in una conferenza
stampa online promossa da Celgene, parte di Bristol Myers
Squibb.Tra gli studi, uno in particolare, ha valutato
l'efficacia di ozanimod nei pazienti prevalentemente naive, cioè
in coloro che non avevano mai ricevuto precedenti terapie. "In
questa analisi esplorativa abbiamo analizzato 1.501 uomini e
donne: il 71% era naive mentre il restante 29% aveva già
ricevuto una terapia - sottolinea il professor Diego Centonze,
Direttore di Neurologia e della Stroke Unit presso l'IRCCS
Neuromed, Professore Neurologia alll'Università di Roma Tor
Vergata, primo autore dell'analisi -. I dati registrati tra i
due gruppi sono stati sostanzialmente comparabili ed entrambi
hanno beneficiato del trattamento".
I sintomi della sclerosi multipla possono variare da
persona a persona. I più ricorrenti interessano la vista, le
sensibilità, le attività motorie o possono manifestarsi con i
cosiddetti "sintomi invisibili" come fatica, depressione,
disturbi dell'attenzione o della memoria, difficoltà a mantenere
la concentrazione. I deficit cognitivi non sono sempre
individuati, ma sono presenti nel 40%-70% dei pazienti fin dalle
fasi iniziali e correlati all'atrofia cerebrale che si instaura
nel tempo. "I dati presentati all'Ean - conclude il professor
Luigi Maria Grimaldi, Responsabile di Neurologia dell'Ospedale
San Raffaele Giglio di Cefalù- hanno mostrato l'azione di
ozanimod nel preservare o migliorare le funzioni cognitive nella
maggior parte dei pazienti".
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