Miglioramento dei sintomi del Long
Covid su 1.390 pazienti selezionati su tutto il territorio
nazionale dopo un trattamento a base di L-Arginina e Vitamina C
che ha ridotto in maniera statisticamente significativa tutti i
sintomi valutati, con particolare riferimento all'affaticamento
cronico (astenia), dispnea e percezione soggettiva della
tolleranza allo sforzo.
I risultati - rende noto un comunicato - sono contenuti nello
studio 'Combining L-Arginine with Vitamin C Improves Long-Covid
Symptoms: The Nationwide Multicenter Lincoln Study' recentemente
pubblicato sulla rivista Pharmacological Research.
L'analisi, coordinata dal Professor Bruno Trimarco, è stata
realizzata dal consorzio Itme (International Translational
Research and Medical Education), creato dall'università Federico
II in collaborazione con l'Albert Einstein Institute of Medicine
di New York con il professor Gaetano Santulli, cardiologo
esperto di endotelio e l'importante coinvolgimento di Damor,
storica azienda farmaceutica napoletana.
Le cause delle manifestazioni durature del Long-Covid non si
conoscono. La malattia, nei casi più gravi, può innescare una
forte risposta infiammatoria in grado di dar vita a fenomeni di
trombosi. Oltre a rappresentare un rischio nella fase acuta
dell'infezione, questi, diffusi soprattutto con le prime
varianti e senza la protezione garantita dai vaccini, possono
aver lasciato il segno sugli organi colpiti. Un aspetto, unito a
una possibile reazione autoimmune indotta dal virus, rientra tra
i principali indiziati alla base del Long-Covid.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) l'ha definita
ufficialmente "post Covid-19 condition", condizione di
persistenza di segni e sintomi che continuano o si sviluppano
oltre le 12 settimane dal termine della fase più grave della
malattia. Tosse persistente, difficoltà a respirare, stanchezza
o debolezza muscolare anche a guarigione avvenuta, fanno parlare
di Long Covid, come ha spiegato l'Istituto Superiore di Sanità.
Contro questa malattia che secondo le stime colpisce ben un
paziente su tre.
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