Uno studio sulla correlazione fra il
metabolismo del colesterolo e la funzione dei macrofagi, le
cellule "spazzino" che eliminano e distruggono le cellule
tumorali, condotto dal team del laboratorio di ricerca di
diagnostica ematologica e caratterizzazione cellulare
dell'Istituto Tumori di Bari, è stato pubblicato sulla rivista
internazionale Hematological Oncology. La ricerca è stata
condotta sul linfoma diffuso a grandi cellule, una forma
aggressiva di tumore del sangue, oggi non ancora guaribile per
40 pazienti su 100. Secondo lo studio, il colesterolo
inciderebbe sull'azione infiammatoria e antitumorale dei
macrofagi, determinando il successo o meno di un farmaco o di
una terapia.
"Lo studio, condotto in collaborazione con l'unità di
emolinfopatologia dell'Istituto Europeo di Oncologia di Milano e
l'Hospital Clinic di Barcellona - spiega il direttore generale
dell'oncologico barese Alessandro Delle Donne - , sviluppa e
approfondisce alcune intuizioni su cui i nostri ricercatori
lavorano da anni, già pubblicate sulle più importanti riviste
internazionali".
Il lavoro porta la firma di Maria Carmela Vegliante ed è stato
coordinato dal Sabino Ciavarella, responsabile del laboratorio
barese che opera all'interno dell'unità di Ematologia
dell'Istituto oncologico, diretta da Attilio Guarini. I prossimi
passi della ricerca si concentreranno sul tipo di risposta ai
farmaci, con l'obiettivo di identificare terapie più
personalizzate. Il paziente non dovrà sottoporsi a esami o
indagini invasive. I medici potranno studiare il comportamento
delle cellule spazzino già durante la biopsia, grazie a una
nuova tecnologia, chiamato Nanostring, che riesce a misurare i
parametri biologici legati alla funzione dei macrofagi e che è
già in uso nell'oncologico barese.
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