Lo screening del tumore del
polmone con Tac spirale a basse dosi aumenta le diagnosi in fase
precoce fino al 60-70%, consentendo di candidare i pazienti a
interventi chirurgici meno invasivi e al trattamento con farmaci
innovativi che aumentano le probabilità di guarigione. Il San
Luigi di Orbassano (Torino) è uno dei 18 centri in Italia dove
la Rete Italiana Screening Polmonare ha attivato un programma
pilota per la prevenzione e la diagnosi precoce del carcinoma
polmonare nei cosiddetti forti fumatori. Una occasione, per il
tabagista, di fare il punto anche sul proprio stato di salute,
con la possibilità di intraprendere un percorso di
disassuefazione dal fumo.
Presentato oggi a Torino in un incontro promosso da Walce
onlus in collaborazione con il San Luigi, il programma è rivolto
a uomini e donne tra i 55 e i 75 anni che non hanno avuto tumori
negli ultimi 5 anni e che sono o erano forti fumatori.
Finalizzato a intercettare non solo eventuali casi di tumore del
polmone, ma anche altre patologie polmonari, è considerata dagli
studi una promettente strategia salvavita, in grado di ridurre
la mortalità nei fumatori forti del 20-25%, ovvero 5mila decessi
in meno ogni anno soltanto in Italia.
Obiettivo del programma è quello di arrivare all'inserimento
dello screening per il polmone nei Livelli Essenziali di
Assistenza (Lea), alla stregua dei programmi di screening del
cancro cervicale, colorettale e mammario.
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