Uno studio effettuato su una corte
di 121 pazienti, affetti da melanoma metastatico, condotto
nell'Istituto nazionale tumori Pascale di Napoli, ha evidenziato
che i soggetti che assumono un semplice antistaminico, come la
Cetirizina (il più comune Zirtec), hanno risposte migliori al
trattamento con immunoterapia rispetto ad altri che non fanno
uso di questo farmaco. Nello specifico è stato osservato che i
pazienti trattati con Cetirizina, in concomitanza con
l'immunoterapico anti-PD-1, hanno una sopravvivenza libera da
malattia e sopravvivenza globale significativamente più lunga.
Inoltre, i pazienti che assumono Cetirizina hanno risposte
migliori anche in termini di beneficio clinico.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Journal of Translation
Medicine, si legge in una nota, è stato valutato il profilo di
espressione genetica di tutti i pazienti e le analisi di questa
indagine hanno evidenziato che 71 soggetti su 121, che assumono
il farmaco antistaminico, hanno avuto un aumento del marcatore
specifico delle cellule immunitarie buone (quelle cioè che
combattono il tumore).
"Nel complesso - dice Domenico Mallardo, biologo e prima firma
di questo studio - le nostre osservazioni suggeriscono che la
terapia concomitante con Cetirizina può aumentare l'efficacia
degli agenti immunitari attraverso l'interferone che promuove la
polarizzazione delle cellule immunitarie, macrofagi (M1) con una
forte attività anti-tumorale, rispetto invece ai macrofagi (M2)
che hanno un'attività pro-tumorale. È noto, d'altra parte, che
la Cetirizina ha un'attività antistaminica ed effetti
antinfiammatori e migliora la produzione di interferone".
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