/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Salute: A.Di Lenarda, rivedere norme privacy

Salute: A.Di Lenarda, rivedere norme privacy

Dir.SC Cardiovascolare Asugi, per ridurre mortalità

TRIESTE, 14 ottobre 2022, 19:05

Redazione ANSA

ANSACheck

E' necessaria una revisione delle norme della privacy in campo sanitario per "aiutare le persone" con la medicina di iniziativa. Ne è convinto Andrea Di Lenarda, direttore della cardiologia dell'Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina (Asugi), il quale lancia un appello perché queste siano opportunamente riviste. Lo ha detto all'ANSA a margine del convegno nazionale di cardiologia in corso a Trieste.
    Con i database regionali, infatti, i medici rilevano che "una quota di pazienti non viene curata, non esiste per il sistema sanitario" ma, siccome i dati sono anonimi, non è possibile "sapere chi sono" e dunque "chiamarli in visita". Superare questo ostacolo sarebbe "importante a livello di popolazione per realizzare una medicina di iniziativa", che sarebbe "a costo zero" e permetterebbe di raggiungere pazienti molto più bisognosi di cure di quelli che in effetti arrivano in ambulatorio. "Abbiamo tanti pazienti che ci vengono mandati in visita per ipertensione lieve e hanno solo ansia; poi ci sono queste persone che sappiamo stare molto male ma non possiamo visitarle o saperne l'identità", spiega. "Un sistema sanitario etico sarebbe strutturato in un altro modo", aggiunge. Si tratta inoltre di un fenomeno che colpisce le fasce di popolazione più deboli da un punto di vista socioeconomico: "Se andiamo a guardare la proporzione di pazienti in cura o che muoiono rispetto al livello di istruzione, lo scenario è spaventoso. In proporzione, le persone con diploma di istruzione superiore o laurea che muoiono per scompenso cardiaco rispetto alle persone con licenza elementare o media sono la metà", conclude.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza