In caso di cirrosi epatica, grave
malattia del fegato, anche i pazienti anziani, opportunamente
selezionati, possono essere sottoposti a una procedura chiamata
TIPS (Transjugular Intrahepatic Porto-systemic Shunt) o
Derivazione porto-sistemica intraepatica trans giugulare, che
viene utilizzata contro le complicanze della cirrosi. Lo
dimostra uno studio coordinato da Filippo Schepis dell'Azienda
Ospedaliero - Universitaria di Modena , eseguito su 826
pazienti. e pubblicato su Hepatology.
L'arruolamento, oltre alla AOU di Modena, ha coinvolto l'AOU
Careggi di Firenze (centro co-coordinatore), l'AOU di Padova,
l'Università Sapienza di Roma, l'IRCSS ISMETT e l'AOU
Policlinico di Palermo. I risultati della ricerca hanno mostrato
che l'impianto di TIPS consente di controllare le complicanze
della cirrosi epatica - il sanguinamento da varici dell'esofago
e dello stomaco, la formazione di ascite (liquido libero nella
cavità addominale) e la trombosi della vena principale del
fegato o vena porta - nei pazienti anziani e garantisce un
vantaggio di sopravvivenza simile a quello dei soggetti più
giovani se i pazienti sono adeguatamente selezionati.
"Uno degli aspetti fondamentali per ottenere un prolungamento
della sopravvivenza dei pazienti sottoposti a TIPS - spiega
Schepis - è la buona selezione dei pazienti. Un fattore negativo
è stata considerata l'età avanzata. Negli studi pubblicati e
nella maggioranza dei centri al mondo, l'età media dei pazienti
che accedono a TIPS è circa 57 anni e mai sopra i 70. Ecco
perché è nata l'idea di testare il posizionamento di TIPS in
pazienti di età superiore ai 70 anni. Gli esperti hanno anche
sviluppato un algoritmo affidabile per selezionare gli anziani
che possono essere sottoposti a TIPS e che si gioveranno della
procedura.
"Questo studio - ricorda Fabrizio di Benedetto, Direttore
della Chirurgia Oncologica Epato-bilio-pancreatica e Chirurgia
dei Trapianti di fegato - amplia l'indicazione al posizionamento
di TIPS a pazienti cirrotici oltre i 70 anni e contribuirà
all'estensione della procedura anche a pazienti da sottoporre a
resezione di tumori addominali, per facilitare, grazie al minor
sanguinamento, l'intervento chirurgico e la sua esecuzione con
tecnica mininvasiva".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA