Come previsto anche dal Piano
regionale della prevenzione, le attività di promozione della
salute e di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro
sono state condivise questa mattina col Comitato regionale di
coordinamento,
presieduto dal vicegovernatore e assessore con delega alla
Salute, Riccardi Riccardi. Lo sottolinea una nota diffusa nel
pomeriggio dallo stesso vicegovernatore.
"Con i componenti del Comitato è stato condiviso in
particolare lo stato di avanzamento dei lavori in merito ai
piani mirati di prevenzione - ha spiegato a margine Riccardi -
Sempre nello stesso tavolo di lavoro sono stati informati i
componenti del Comitato per la parte riguardante i lavori di
preparazione del Sistema Informativo nazionale per la
prevenzione (Sinp) che riunisce i ministeri del Lavoro, della
Salute, le Regioni e gli enti di vigilanza".
"I Gruppi tecnici che presiedono i piani mirati di
prevenzione hanno prodotto dei documenti sulle buone prassi per
la prevenzione dei rischi per la sicurezza e per la salute. Nei
prossimi anni questi strumenti costituiranno una linea guida per
le aziende sanitarie con la quale verificare gli adempimenti ma
anche un riferimento per le imprese, per constatare che al loro
interno vengano puntualmente adottate tutte le misure previste;
ciò al fine di assicurare la prevenzione degli infortuni e delle
malattie professionali" ha aggiunto ancora Riccardi che ha
spiegato anche come "le imprese, quindi, vengano informate e
formate, per fare in modo che malattie professionali e infortuni
calino, grazie all'adozione delle buone pratiche.
"I piani mirati si snodano su cinque anni - è entrato nel
dettaglio Riccardi -. Il primo step, nei primi 12 mesi, è
incentrato sull'analisi del rischio ed è anche il momento nel
quale si decide su quale tipo-cartegoria di imprese intervenire.
Redatto un documento di buone prassi, sulla base anche di quelle
già validate da Inail, nel secondo anno vengono promossi
percorsi e momenti di formazione: si condivide con le imprese di
un settore produttivo, ovvero con i loro sistemi di prevenzione,
che nel futuro saranno svolte verifiche su quella specifica area
di rischio".
"Un'altra area di condivisione riguarda la sorveglianza
sanitaria dei lavoratori esposti a particolari rischi, ad
esempio quello cancerogeno; per cui alcuni dei documenti di
buone prassi, predisposti sulla base di indirizzi scientifici
validati, sono rivolti anche ai medici competenti delle imprese"
ha concluso Riccardi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA