Luci e ombre per la Sanità nella
Manovra che ha ricevuto il primo via libera della Camera. Tra i
punti negativi, in primo piano il mancato approdo del piano
oncologico nazionale da 10 milioni di euro per il 2023 e 10 per
il 2024. Mentre proprio sul fil di lana si è aperto uno
spiraglio di impegno da parte del Governo con una prospettiva di
ordine del giorno per risolvere la questione aperta in merito al
settore dei dispositivi medici che chiedeva lo stop del pay back
per effetto del quale è posto a carico delle aziende produttrici
il 50% della spesa in eccesso effettuata dalle Regioni rispetto
al tetto del 4,4% della spesa pubblica previsto per i
dispositivi medici. Per la sanità privata la novità è
l'approvazione di due Ordini del Giorno di Fratelli d'Italia per
eliminare il tetto di spesa previsto dalla Spending review del
2012.
Nessun blitz a favore dei medici di pronto soccorso che
vedono sfumare la possibilità di ricevere già dal primo gennaio
2023 l'indennità aggiuntiva.
Ma il capitolo che pesa di più è quello del piano oncologico.
Gli oltre tre milioni e mezzo di malati che in Italia vivono con
una diagnosi di cancro rinnovano la richiesta di impegno
urgente. Il nuovo Governo, ribadisce il segretario generale
della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in
Oncologia (Favo), Elisabetta Iannelli "ha promesso di aggiornare
il Piano oncologico nazionale, ma ora è giunto il momento di
tradurre le parole in fatti". Rispetto al piano abbozzato dal
precedente Governo, valido dal punto di vista
tecnico-scientifico, occorre ora aggiornare gli interventi per
la parte che riguarda la pianificazione degli obiettivi da
raggiungere. "Siamo sconcertati e preoccupati per
l'inconcludenza della classe politica. I malati di cancro - dice
- non possono aspettare e con la Favo chiedono risposte concrete
e immediate al ministro della Salute". La cura dei tumori costa
al nostro Paese 16 miliardi all'anno, da aggiungere ai 5 che i
cittadini tirano fuori dalle proprie tasche per accelerare i
tempi di una diagnosi. Serve un impegno senza precedenti per
evitare che i tumori diventino la prima causa di morte nel
nostro continente: lo dice l'Europa, dove, nel 2020, ogni
giorno, 11.000 persone si sono ammalate e 5.000 hanno perso la
vita a causa di una patologia oncologica.
La manovra contiene anche luci e novità su diversi altri
fronti della sanità. Proroga al 31 dicembre 2024 per la
stabilizzazione del personale precario assunto
durante l'emergenza pandemica; incrementa il Fondo sanitario
nazionale e aumenta di 650 milioni per il 2023 le risorse per
l'acquisto di farmaci e vaccini contro il Covid-19. Una spesa di
250 mila euro per il 2023 e di 500 mila per il 2024 e 2025 per
lo sviluppo delle nuove terapie antitumorali Car-T e 5 milioni
l'anno dal 2023 al 2026 per promuovere la prevenzione di
malattie del cuore. Per il Piano di contrasto
all'Antimicrobico-Resistenza 2022-2025 autorizza la spesa di 40
milioni l'anno. E, ancora 200mila euro l'anno vanno ai test
next-generation sequencing per i tumori. Incrementa di 5 milioni
annui le risorse da vincolare a borse di studio per i medici
specializzandi. Smart working per chi soffre di malattie
croniche; bonus psicologo fino a 1.500 euro annui e strutturale.
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