L'ortoterapia aiuta a diminuire lo
stress in pazienti con anoressia nervosa di tipo restrittivo e
ne migliora la percezione corporea e il disagio affettivo. E' la
"buona notizia" che arriva da uno studio pilota condotto da un
gruppo di esperti del dipartimento di scienze agrarie,
alimentari e agro-ambientali dell'Università di Pisa, degli
Istituti di fisiologia clinica e di scienza e tecnologie
dell'informazione A. Faedo del Cnr di Pisa e della Fondazione
Irccs Stella Maris e della Clinica riabilitativa dell'infanzia e
dell'adolescenza Gli orti di Ada di Calambrone.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Nutrients, ha coinvolto
un campione di ragazze adolescenti con una diagnosi di anoressia
nervosa di tipo restrittivo e con un indice di massa corporea
minore di 16. Per dodici settimane, spiega l'Ateneo pisano, le
pazienti hanno seguito, oltre al trattamento clinico
convenzionale, anche un percorso di ortoterapia che prevedeva di
coltivare ortaggi, piante ornamentali e officinali e di
caratterizzarne forme, colori e odori. All'inizio e alla fine
del trattamento le ragazze hanno ricevuto una valutazione
psichiatrica ed è stato loro somministrato un test di
identificazione olfattiva per valutare sia la sensorialità
relativa agli odori, sia lo stress indotto. In particolare,
quest'ultimo è stato valutato dai gruppi Cnr attraverso la
misurazione dei parametri di frequenza cardiaca e della sua
variabilità tramite una fascia cardiaca, della conduttanza
cutanea, e attraverso la mappatura termica del volto. I
risultati sono stati paragonati a quelli ottenuti da un gruppo
di pazienti sottoposte al solo trattamento clinico
convenzionale. Le analisi statistiche delle variabili cliniche e
fisiologiche hanno così mostrato che i livelli di risposta allo
stress sono migliorati nel tempo solo nel gruppo che ha svolto
ortoterapia.
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