Evitare che il virus della Peste
suina africana (Psa) si trasmetta dai suini selvatici a quelli
domestici ed evitare che l'infezione si espanda oltre le regioni
in cui ora già circola, ossia Piemonte, Liguria, Lazio. Sono i
principali obiettivi del Piano di sorveglianza ed eradicazione
della Peste suina africana, adottato dall'Italia per il 2023 e
pubblicato sul sito del Ministero della Salute
Nello specifico, il Piano ha l'obiettivo di proteggere il
patrimonio suinicolo nazionale dal virus della Peste Suina
Africana, evitare che l'infezione si diffonda e si trasmetta dai
suini selvatici, dove al momento è unicamente presente, ai suini
domestici; contenere l'infezione all'interno delle attuali zone
infette (Piemonte, Liguria, Lazio); ridurre progressivamente
l'area di circolazione virale, anche attraverso l'installazione
di barriere artificiali o rafforzamento di barriere naturali ai
fini di contenere le popolazioni di cinghiali infette che
diffondono il virus con i loro spostamenti.
Il Piano è stato trasmesso alla Comunità Europea per
approvazione e ammissione al cofinanziamento delle spese
sostenute per l'attuazione delle misure previste. Contempla,
infatti, le misure previste dalle norme europee vigenti in caso
di malattia nei cinghiali selvatici e/o negli allevamenti di
suini.
Nello specifico, è prevista l'applicazione di misure volte
all'eradicazione nelle zone interessate dalla Psa, e di misure
di sorveglianza nelle zone indenni. Fa parte integrante del
Piano la parte relativa all'eradicazione in regione Sardegna,
dove la malattia è presente da molti anni, e dove pertanto era
già in essere un piano di eradicazione, tenuto conto che in
Italia continentale la malattia è presente solo dal 2022.
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