Garantire a ogni paziente il farmaco corretto in base a specifiche caratteristiche genetiche per evitare effetti collaterali. In altre parole grazie alle peculiarità genetiche di un paziente si può personalizzare una terapia accrescendone la validità clinica. E' una sfida del futuro, ma intanto questo principio è stato dimostrato da uno studio, pubblicato oggi sulla rivista scientifica The Lancet, al quale hanno partecipato circa 7000 pazienti nei contesti sanitari di sette Paesi dell'Unione europea. Tra questi, il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (Pordenone) che, con il supporto di Oncologia medica e Radioterapia oncologica, ha trattato 1.232 pazienti con la collaborazione degli Ospedali Ca' Foncello (Treviso) e S.Filippo Neri (Roma).
Mappato il DNA di ogni paziente, i ricercatori hanno esaminato 12 geni coinvolti nelle reazioni avverse ai farmaci, dimostrando che 50 tipi di varianti germinali (polimorfismi) influiscono sul funzionamento dei 39 farmaci selezionati. I risultati dello studio hanno rilevato che i pazienti a cui è stata prescritta una terapia basata sul profilo costitutivo di geni hanno manifestato una significativa riduzione di effetti collaterali gravi rispetto ai pazienti a cui era stata prescritta una dose farmaceutica standard. Lo studio è stato ideato proprio ad Aviano (Pordenone).
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