In 10 giorni all'ospedale Niguarda
di Milano sono stati eseguiti recentemente 14 trapianti, 9 di
fegato e 5 di rene. Due casi, fa sapere la struttura, sono stati
resi possibili grazie a 'donatori a cuore fermo' di cui uno in
circolazione extracorporea) con procedure complesse che non
possono essere eseguite in tutti i centri.
"Un risultato così importante - commenta Luciano De Carlis,
direttore del Transplant Center - è stato raggiunto grazie al
lavoro integrato di équipe specialistiche, tecnologie di ultima
generazione e laboratori accreditati secondo standard
internazionali". In particolare "l'innovazione tecnologica,
apportata grazie alle macchine da perfusione, consente di
migliorare la salute dell'organo, rigenerandone le riserve
energetiche, e di prolungarne il tempo di ischemia di modo da
ottimizzare così anche le tempistiche del trapianto. Si tratta
di una tecnologia applicata per la prima volta in Italia proprio
presso il nostro ospedale nel 2015 e oggi ampiamente utilizzata
e diffusa".
"Un trapianto, prima di tutto, ha bisogno di qualcuno che
abbia scelto di donare i propri organi - sottolinea Marco Bosio,
direttore generale del Niguarda - e il mio grazie e il mio
pensiero quindi vanno prima di tutto ai donatori e alle loro
famiglie. Grazie poi a tutti i chirurghi, anestesisti,
internisti, tecnici di laboratorio, infermieri, operatori del
trasporto, personale impegnato nel coordinamento e nel prelievo
degli organi, oltre 100 persone, per aver contribuito alla
crescita di uno dei progressi più straordinari della terapia e
della solidarietà umana".
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