Prosegue il percorso di Atena
Together, progetto per la prevenzione e gli screening nelle case
circondariali femminili, che si sviluppa sul territorio
nazionale grazie al protocollo sottoscritto da Atena Donna con
il Ministero della Giustizia e il Dap (Dipartimento
dell'Amministrazione Penitenziaria). Durante ogni incontro con
le donne nelle strutture penitenziarie vengono fornite
informazioni sull'importanza della prevenzione ed effettuati
screening per le varie patologie femminili.Durante il mese di
febbraio Atena Donna sarà impegnata con un doppio appuntamento:
nel carcere femminile di Verona Montorio, dove il primo incontro
sarà di natura motivazionale, con l'intervento dello psicologo e
psicoterapeuta Salvo Noè e nella casa di reclusione Femminile di
Trani, dove verranno effettuati screening dermatologici a cura
del professor Steven Nistico', che spiegherà anche l'importanza
di tenere sotto controllo i propri nei.E' in progetto la
realizzazione di un documentario, "La quinta stanza", nella
struttura di Pozzuoli, dove prosegue il lavoro dei
Gruppi-Benessere, formati in collaborazione con lo staff medico
della casa circondariale, su iniziativa del prof Raffaele
Landolfi, internista ematologo professore presso l'Università
del Sacro Cuore di Roma, e della presidente di Atena Donna Carla
Vittoria Maira, con il primo degli incontri organizzati da
Atena, moderato dalla giornalista e conduttrice del programma di
salute Rai Check-up Luana Ravegnini. Le tematiche del progetto
si focalizzano sulla conoscenza dei corretti stili di vita, che
incrementa la capacità di prendersi cura di sé e favorisce un
miglioramento della salute e della qualità della vita, e sulla
promozione delle capacità relazionali e d'ascolto in un'ottica
di mutuo aiuto.
Il progetto Atena Together è sostenuto da Enel Cuore, la onlus
del Gruppo Enel "La sinergia con Enel Cuore è davvero preziosa
per il nostro progetto - sottolinea la presidente di Atena Donna
Maira- e ci permetterà di raggiungere molti degli istituti
femminili d'Italia, consentendo un'azione di informazione e
prevenzione e screening dedicata alle donne ristrette e alle
poliziotte che lavorano all'interno del carcere, che vuole
essere di supporto all'attività del Servizio Sanitario
Nazionale".
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