Per evitare ai propri bambini con
diabete di tipo 1 di sottoporsi a ripetute infusioni di insulina
durante il giorno e per sopperire alla mancanza di dispositivi
di infusione automatica (i cosiddetti 'pancreas artificiali'),
alcuni genitori stanno ricorrendo a soluzioni 'fatte in casa',
realizzate adattando dispositivi per l'infusione dell'insulina
(microinfusori) e il monitoraggio della glicemia (sensori). Un
fenomeno che - seppure ancora contenuto - rischia di prendere
piede per l'assenza di una strumentazione adeguata. Da qui
l'allarme dei diabetologi che invitano a premere l'acceleratore
sulla ricerca per avere strumenti più sicuri.
In Italia diverse decine di bambini sarebbero attualmente
trattati con questi dispositivi, secondo una stima della Società
Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (SIEDP) che
oggi partecipa a un incontro dedicato a questo tempo durante
l'Advanced Technologies & Treatments for Diabetes (ADDT) in
corso a Berlino. Il meeting, che vede riuniti esperti e
rappresentati dei pazienti, invita a intensificare la ricerca e
la sperimentazione clinica di più sistemi automatici per i bimbi
con meno di 6 anni, affinché nel prossimo futuro tutti i piccoli
pazienti con diabete di tipo 1 possano accedere a questi device
innovativi in sicurezza.
"Il pancreas artificiale rappresenta l'innovazione
scientifica più avanzata per il trattamento del diabete di tipo
1 che riguarda circa 2mila bimbi al di sotto dei 6 anni", spiega
Valentino Cherubini, presidente eletto SIEDP e direttore
dell'unità di diabetologia pediatrica presso l'Azienda
Ospedaliero-Universitaria delle Marche di Ancona. È utile
soprattutto per i bambini: "perché è dotato di sensori che
monitorano in automatico e molto di frequente la glicemia e una
pompa che inietta insulina in base ai bisogni, collegata negli
ultimi anni a un software che 'ripensa' i livelli di insulina in
modo automatico, considerando non solo la glicemia ma anche
l'attività che sta svolgendo il piccolo paziente", continua
l'esperto.
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