In Friuli-Venezia Giulia si
registrano 1.300 diagnosi l'anno di tumore al seno, ma la
regione rappresenta un modello virtuoso per ricerca e adesione
agli screening. È quanto emerso alla vigilia di Focus sul
Carcinoma Mammario, il convegno scientifico che da 20 anni
riunisce in Friuli esperti nazionali ed internazionali sulla
neoplasia. Sono oltre 500 i partecipanti all'evento.
Proprio il Friuli-Venezia Giulia è ai primi posti in Italia
per numero di nuovi casi di tumore della mammella. Ogni anno si
registrano oltre 1.300 diagnosi con un tasso di 170 casi ogni
100.000 donne, superiore rispetto alla media nazionale. Tra i
fattori che possono influenzare l'incidenza, la maggiore
longevità rispetto ad altre Regioni italiane e la buona adesione
agli esami di screening. Tuttavia, preoccupano alcuni stili di
vita meno sani, tra cui l'eccessivo consumo di alcol. "A partire
dal 2000, abbiamo osservato un graduale incremento della
sopravvivenza e, oggi, oltre 22mila donne vivono in Regione con
una diagnosi di tumore mammario - afferma Fabio Puglisi,
professore di Oncologia Medica dell'Università di Udine,
direttore del Dipartimento di Oncologia Medica presso l'Irccs
Cro di Aviano e responsabile scientifico del convegno -. È un
dato in linea con quello nazionale e la prognosi delle donne che
si ammalano è in costante miglioramento grazie all'introduzione
di farmaci innovativi e all'incremento delle diagnosi precoci".
In particolare, sottolinea, "in Regione il programma di
screening mammografico si rivela efficiente, con sei donne su 10
che si sottopongono regolarmente alla mammografia, e come
dimostrato dalla capacità di recuperare in breve tempo gli esami
non effettuati a causa del Covid-19. La malattia ha comunque un
forte impatto sul nostro sistema sanitario regionale e dobbiamo
agire per agevolare i percorsi di cura e per migliorare la
prevenzione primaria".
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