Settimana del cervello, 270 eventi gratuiti in Italia . Aumentata post Covid l'attenzione per la salute mentale
Dal 13 al 19 marzo torna la "Settimana del Cervello": la campagna mondiale che diffonde le nuove scoperte neuro-scientifiche e rende pubblici i progressi ed i benefici della ricerca sul cervello condotta fino ad oggi. In Italia hanno risposto Università, fondazioni, associazioni, aziende sanitarie private, ricercatori, ASL, RSA e tanti liberi professionisti. Il calendario della Settimana del Cervello 2023 conta oltre 270 eventi gratuiti che si svolgeranno su tutto il territorio nazionale. L'obiettivo, però, è uno solo: consentire a grandi e piccoli di scoprire e comprendere in modo creativo ed innovativo l'organo più affascinante del corpo umano. Nel 1996, negli Stati Uniti, la Dana Alliance for Brain Initiatives istituisce la Brain Awareness Week. In Italia, ispirata a questa, nel 2016 nasce "Settimana del Cervello", www.settimanadelcervello.it, coordinata dalla psicologa Donatella Ruggeri. Di anno in anno, sono cresciuti i consensi e le iniziative offerte ai cultori della materia e ai cittadini. "Dopo due anni di stop a causa dell'emergenza covid, - sottolinea la psicologa Donatella Ruggeri - la Settimana del Cervello torna per connettere persone, temi, territori, professionalità e divulgazione. In questi due anni la ricerca è andata avanti e noi abbiamo adottato nuovi comportamenti e abbracciato nuove consapevolezze sulla nostra salute mentale; per questo siamo più curiosi e ricettivi nei confronti di temi psicologici, vogliamo sapere come prenderci cura di noi e del nostro cervello, e la manifestazione risponde con prontezza a questa nuova esigenza". Da lunedì, quindi, sarà possibile: partecipare a seminari e workshop che promuoveranno la consapevolezza delle proprie funzioni cognitive e spiegheranno potenzialità e modalità di operato del cervello; effettuare screening cognitivi per la prevenzione della demenza e l'identificazione precoce dei disturbi dell'apprendimento a scuola; partecipare ad eventi online per comprendere come contrastare l'invecchiamento mentale e ricevere suggerimenti per avere sempre un cervello attivo ed in forma. Tra le regioni che contano il numero più alto di eventi troviamo la Lombardia (46), il Piemonte (40) e il Lazio (30). Per quanto riguarda le singole città, invece, è Roma ad aggiudicarsi la medaglia d'oro come prima città per numero di eventi (23), seguita da Milano (20) e Torino (18). Il calendario completo è consultabile sul sito www.settimanadelcervello.it.
tecnologia apre nuova era per post ictus . Ass. Alice, 1 mln in Italia sopravvivono con esiti invalidanti
L'innovazione tecnologica sta aprendo una nuova era nella cura delle malattie neurologiche, e questo vale anche per la fase del post ictus. Lo evidenzia A.L.I.C.E Italia Odv, Associazione per la Lotta all'ictus cerebrale, che aderisce alla Settimana del cervello, da oggi al 19 marzo.
Recente è la notizia di due donne che hanno recuperato l'uso del braccio e parzialmente anche della mano grazie alla stimolazione elettrica del midollo spinale. Si tratta di un primo studio di fattibilità, pubblicato su Nature Medicine, su due pazienti in fase cronica a cui sono stati impiantati per 29 giorni degli elettrodi a livello cervicale per la stimolazione elettrica (con corrente continua controllata) per facilitare il controllo dell'arto paretico e della corrispondente mano. I risultati dello studio mostrano miglioramenti nella forza, nella velocità e nello svolgimento di compiti funzionali. Non sono stati osservati eventi avversi. Alcuni miglioramenti sono stati mantenuti anche a seguito della rimozione della stimolazione.
Questo primo studio su pazienti con ictus in fase cronica, in continuità con studi simili effettuati negli ultimi anni con pazienti con lesioni midollari, "mostra le potenzialità della stimolazione elettrica 'invasiva' a livello dei circuiti midollari per il recupero funzionale", dichiara Pietro Fiore, Università di Foggia, Direttore Riabilitazione Neurologica e Unità Spinale al Maugeri IRCCS sede di Bari. Questi studi di punta, rileva Fiore, "non devono però in alcun modo farci dimenticare le evidenze scientifiche di pubblicazioni che dimostrano l'efficacia della precocità dell'intervento riabilitativo (già dopo due ore dall'evento acuto), la necessità di trasferire nel più breve tempo possibile la persona colpita da ictus in un centro di riabilitazione accreditato per interventi neuroriabilitativi e quanto sia importante individuare tempestivamente i deficit cognitivi, del linguaggio e della deglutizione. Purtroppo, però, in Italia non tutti possono beneficiare di un intervento riabilitativo post ictus adeguato". Attualmente, nel nostro Paese sono circa 1 milione le persone che, dopo essere state colpite da ictus cerebrale, sopravvivono con esiti più o meno invalidanti, il che rende questa patologia la prima causa di disabilità in Italia.
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