Un passo avanti importante per la
diagnosi e il trattamento del tumore della prostata all'Ospedale
Maggiore di Bologna, centro urologico regionale d'eccellenza.
Con un investimento di 100 mila euro sostenuto dall'Azienda Usl,
è stato acquistato un nuovo ecografo di ultima generazione in
dotazione all'equipe di Urologia, che si basa sulla tecnica
della Biopsia fusion, ossia il "gold standard" secondo le guide
internazionali, nella diagnosi di questo tumore: uno dei più
diffusi nella popolazione maschile, circa il 20% di tutti i
tumori che colpiscono l'uomo, ma che grazie alla diagnosi
precoce e allo screening ha ottenuto una riduzione della
mortalità del 9%.
Ogni anno, l'Urologia dell'Ausl bolognese esegue circa 700
biopsie prostatiche, suddivise tra i due presidi di S. Giovanni
in Persiceto e dell'Ospedale Maggiore. Grazie al nuovo ecografo,
si potrà ridurre il numero di biopsie a cui sottoporre i
pazienti per la maggiore accuratezza.
"Tale tecnica - spiega una nota dell'Ausl - riesce infatti a
fondere in tempo reale, mediante l'ausilio di algoritmi e
strumenti hardware, le immagini della risonanza magnetica in
corso di ecografia transrettale, riconoscendo pertanto con
maggiore precisione il sito ed il volume del tumore in esame. Ad
oggi circa l'80 % dei pazienti sottoposti ad una prostatectomia
giova di questa tecnica diagnostica".
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