Omicron più cattiva dell'influenza,
almeno con i pazienti ricoverati: infatti gli adulti in ospedale
colpiti dalla variante Omicron del virus SarsCovV2 hanno un
maggior rischio di morte rispetto a quelli ricoverati per
influenza, anche se Omicron è considerata meno virulenta con
tassi di mortalità inferiori rispetto ai ceppi delta e alfa. E'
quanto emerge da una nuova ricerca presentata al Congresso
Europeo di Microbiologia Clinica e Malattie Infettive (ECCMID) a
Copenaghen. Condotto da Alaa Atamna del Belinison Hospital in
Israele, lo studio ha rilevato che gli adulti (18 anni o più)
ricoverati con influenza avevano il 55% in meno di probabilità
di morire entro 30 giorni rispetto a quelli ricoverati con
Omicron durante la stagione 2021-2022.
Nel dicembre 2021, l'influenza è riemersa in Israele dopo
essere passata inosservata dal marzo 2020. Nello stesso periodo,
Omicron aveva sostituito Delta come variante predominante. Ma i
dati che confrontano direttamente Omicron con l'influenza
stagionale sono scarsi. Per saperne di più, i ricercatori hanno
confrontato gli esiti clinici dei pazienti ricoverati con COVID
(variante Omicron) e quelli ricoverati con influenza presso un
grande ospedale in Israele. Sono stati inclusi nello studio
pazienti ricoverati con COVID-19 (167 pazienti; età media 71
anni, 58% maschi) e influenza (221 pazienti; età media 65 anni,
41% maschi) nei mesi di dicembre 2021 e gennaio 2022.
Complessivamente, 63 pazienti sono morti entro 30 giorni: 19
(9%) ricoverati con influenza e 44 (26%) ricoverati con Omicron.
I pazienti Omicron tendevano ad avere altre malattie come
ipertensione e diabete, mentre l'asma era più comune nei
pazienti ricoverati con influenza. Anche le complicanze
respiratorie e la necessità di supporto di ossigeno e
ventilazione meccanica erano più comuni nei casi di Omicron
rispetto all'influenza stagionale.
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